Chiuse le attività riaperte a fatica dopo il sisma del 2016
(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 11 APR - Castelluccio di Norcia è di nuovo un borgo fantasma. Gli unici suoni di vita sono quelli della natura e il rumore dei trattori che seminano la lenticchia sul Pian Grande.
Sulla piazza - raggiunta dall'ANSA - con accanto il paese raso al suolo dal sisma del 2016, ci sono soltanto i militari dell'Esercito. Tutte le attività commerciali e i ristoranti delocalizzati del "Deltaplano", che con fatica erano riusciti a riaprire dopo due-tre anni dal terremoto, sono di nuovo chiusi.
Rispettano le norme del Governo in questo tempo di pandemia, ma quassù, all'ombra del monte Vettore, la chiusura pesa un po' di più.
"È molto più dura di tre anni e mezzo fa, oggi l'incertezza per il futuro non riguarda solo noi, ma un pianeta intero, ma noi terremotati, in aggiunta, siamo chiamati a fare i conti anche con la ricostruzione delle nostre case e delle nostre attività", spiega Gianni Coccia, portavoce degli agricoltori di Castelluccio.