Squarta, non sarò un semplice mediatore

Umbria
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Proporrò leggi e sarò aperto al confronto pensando a più deboli

(ANSA) - PERUGIA, 21 DIC - "Non sarò semplicemente un mediatore e un presidente al di sopra delle parti, ma continuerò ad esercitare le mie prerogative di consigliere regionale attraverso proposte di legge, attività in parte trascurata da alcuni miei predecessori". Così il presidente dell'Assemblea legislativa, Marco Squarta alla vigilia della seduta dell'Aula prevista per lunedì 23 dicembre durante la quale la governatrice Donatella Tesei illustrerà le linee programmatiche dell'Esecutivo.
    "Sin dai primi Consigli - precisa - ho intenzione di avanzare proposte condivisibili anche dai colleghi di minoranza, che riguarderanno in maniera particolare i soggetti più deboli e coloro che, purtroppo, sono rimasti indietro: i poveri, i disabili, gli emarginati. Non sarò un Presidente irrigidito in schemi fissi o precostituiti ma, anzi, sarò propositivo e sempre aperto al confronto costruttivo nell'interesse dei cittadini e delle associazioni".

"La presidenza dell'Assemblea legislativa è un ruolo molto importante - spiega Squarta in un comunicato della Regione - considerato che quasi tutto, eccezion fatta per gli atti amministrativi della Giunta, passa da qui. Negli anni precedenti in troppe circostanze l'Assemblea di Palazzo Cesaroni ha interpretato il ruolo di passacarte dell'Esecutivo, con me - assicura - sarà certamente diverso". "Attraverso proposte di legge e dibattiti faremo avere all'Assemblea legislativa dell'Umbria un ruolo centrale e di stimolo alla Giunta, sarà un ruolo molto efficace. Lavoreremo con grande impegno e dedizione per studiare le migliori soluzioni per risolvere i problemi dei cittadini attraverso le leggi - garantisce Squarta - anche perché in politica non esistono mai soluzioni facili". "Il nostro modo di lavorare - aggiunge - sarà diverso rispetto a prima, è mia intenzione tracciare un segno evidente e per questo riconoscibile di discontinuità col passato. I politici non devono essere apprezzati quando dispensano favori privati bensì quando risolvono i problemi della comunità e con le loro decisioni sorpassano la logica della ricerca del consenso". "L'Umbria - conclude - sente il bisogno di chiedere di più alla politica".
   

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