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Migranti, nella notte sbarco a Lampedusa: bimba nata su motovedetta

Sicilia
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La donna, assistita dai medici dell’emergenza sbarchi e dalla rianimatrice del 118, ha partorito e ora stanno entrambe bene

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Parto nella notte su una motovedetta della guardia costiera a poche miglia da Lampedusa. La piccola, che si chiama Fatima, sta bene e anche la madre. La mamma è ivoriana ed era arrivata con le doglie su una barca con altri 42 migranti. Assistita dai medici dell’emergenza sbarchi e dalla rianimatrice del 118 ha partorito e ora stanno entrambe bene.

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Gli sbarchi in giornata

Intanto, sull'isola si registrano nuovi sbarchi. Prima sono arrivate 71 persone, poi altre 34. A soccorrere la barca in lamiera di sette metri sulla quale viaggiavano i migranti, è stata la G79 Barletta del Roan Guardia di finanza di Palermo. Altri quaranta, fra cui 14 donne e 2 minorenni, sono stati soccorsi al largo dall'assetto Fx M15 della polizia svedese. Il gruppo, a bordo di una barca di 8 metri in vetroresina, partita da Sfax, era composto da persone in fuga da Sierra Leone, Camerun, Guinea e Mali. Salgono a 145 i migranti giunti con 3 imbarcazioni dalle 7,30 di stamani. All'hotspot, dopo il trasferimento di 50 migranti che giungeranno in serata a Porto Empedocle, sono presenti 307 ospiti.
Altri 137 i migranti su quattro barchini sono stati soccorsi al largo di Lampedusa dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera. Sul primo barchino c'erano 39 persone, fra cui 9 donne e 2 minori, sul secondo erano in 33, fra cui 9 donne e 1 minore, sul terzo erano in 32 (13 donne e 2 minori) e sul quarto 33 (8 donne e un minore). Tutti sono partiti da Sfax, in Tunisia, e hanno dichiarato di essere originari di Camerun, Burkina Faso, Guinea, Mali, Senegal, Congo.

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I Pm: “Trafficanti in Tunisia usano barchini instabili”

"Registriamo sempre meno barche in legno, in partenza dalla Tunisia. Aumentano invece i barchini in metallo, con motore fuoribordo, tutte costruite in lamiera e neanche verniciate. Natanti che hanno una grandissima instabilità", ha detto, a su Rai 3, il procuratore reggente di Agrigento Salvatore Vella. "I trafficanti di essere umani tunisini - ha aggiunto il magistrato - nascono come pescatori che si sono riconvertiti ad un business criminale e, in genere, hanno un atteggiamento di grande rispetto nei confronti dei loro connazionali. Il fatto che, a bordo di questi barchini in metallo, non ci siano tunisini, ma sono quasi ed esclusivamente subsahariani ci porta a pensare che questa modalità di navigazione sia estremamente pericolosa e quindi, probabilmente, meno cara e per questo, a bordo di queste imbarcazioni, vi sono soltanto subsahariani che, purtroppo, sono persone che, in genere, non sanno nuotare. Quindi - ha osservato il pm - quando questi barchini si capovolgono e affondano velocemente, essendo in metallo, causano la morte di quasi tutti coloro che erano a bordo, se non c'è un intervento immediato di natanti impegnati in operazioni di salvataggio".

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