Dopo le esplosioni avvenute in città, oggi i commissari hanno incontrato il prefetto Giuseppa Scaduto e i rappresentanti dei vertici cittadini e provinciali delle forze dell'ordine. "Attentati riconducibili a vicende private piuttosto che alla criminalità organizzata," ha commentato il presidente della commissione, Claudio Fava
A seguito degli ordigni fatti esplodere negli scorsi giorni in diversi punti della città, oggi a Siracusa giunge la Commissione regionale antimafia, presieduta da Claudio Fava. Alle 10 si è tenuto un tavolo tra i commissari, il prefetto Giuseppa Scaduto e i rappresentanti dei vertici cittadini e provinciali delle forze dell'ordine. "Gli attentati che sono avvenuti a Siracusa sono riconducibili a vicende private piuttosto che alla criminalità organizzata”, ha dichiarato Fava al termine dell’incontro, accompagnato dalla vice presidente Rossana Cannata e dal deputato regionale Stefano Zito.
Le esplosioni
Sono almeno tre gli episodi accertati nelle ultime settimane. Un primo ordigno, di piccole dimensioni, è esploso lo scorso 19 settembre davanti all'ingresso di un bar in viale Santa Panagia, zona nord di Siracusa, di fronte al Tribunale, causando lievi danni all’edificio. Pochi giorni più tardi, il 25 settembre, una seconda esplosione è avvenuta davanti a un negozio di fiori, nella stessa zona della città, mentre il 30 settembre una bomba carta è deflagrata davanti a un pub-panineria in via Filisto, danneggiando la saracinesca del locale. "Abbiamo inquadrato ciò che avviene a Siracusa - ha aggiunto Fava - Sicuramente ci sono anche degli episodi riconducibili al racket delle estorsioni ma purtroppo l'associazionismo antiracket ha perso lo smalto che aveva anni fa. Le denunce sono poche. Occorre recuperare il rapporto di fiducia con le Istituzioni. Occorre uno scatto civico come avveniva in passato. Serve uno scatto di responsabilità. Forse i siciliani hanno bisogno di emotività ma mi rifiuto di pensare che serva qualche episodio eclatante", ha concluso.
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