In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Incendio in campo migranti a Castelvetrano, allestito dormitorio per sfollati in palestra

Sicilia

Per il 6 ottobre è previsto l'arrivo della unità abitative fornite dalla Regione Siciliana, che dovrebbero essere montate presso l'ex concessionaria "Mo Car" dopo il via libera dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati

Condividi:

Il Comune di Castelvetrano ha messo a disposizione la palestra 'Pala Puglisi' per accogliere, in via temporanea, i migranti sfuggiti all'incendio divampato mercoledì sera nell'ex "Calcestruzzi Selinunte", in cui è morto un uomo.

Nella struttura sarà possibile dormire con i sacchi a pelo donati dalla Croce rossa italiana. Il Comitato Cri di Castelvetrano, intanto, da oggi inizierà a montare tre tende pneumatiche e una tendostruttura presso l'ex oleificio "Fontane d'oro" di via Rosario, a Campobello di Mazara, per ospitare circa 250 migranti. Per il 6 ottobre è previsto l'arrivo della unità abitative fornite dalla Regione Siciliana, che dovrebbero essere montate presso l'ex concessionaria "Mo Car" (confiscata all'imprenditore defunto Andrea Moceri) dopo il via libera dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati.

Il campo

Il campo spontaneo di Castelvetrano è nato cinque anni fa, quando i migranti, lavoratori stagionali impegnati nella raccolte delle olive, furono sgomberati dall'ex baraccopoli di Campobello di Mazara e occuparono abusivamente l'ex 'Calcestruzzi Selinunte' di proprietà di Onofrio Cascio, dismesso dal 2010. I migranti hanno forzato i due cancelli e si sono introdotti all'interno. A niente sono servite, in questi anni, le denunce presentate dall'imprenditore alle forze dell'ordine per violazione di proprietà privata. Il campo non è stato mai sgomberato e nel periodo di raccolta delle olive arriva ad ospitare fino ad 800 braccianti. In questi anni il campo è stato autogestito come un vero e proprio villaggio: in una zona veniva riscaldata l'acqua che serviva per le docce, in un'altra veniva macellata la carne, vi era anche un bazar con qualche venditore di vestiti e scarpe.

Adesso i quasi 300 stagionali che ospitava non hanno più un tetto. Ieri hanno protestato bloccando la SP56 proprio davanti il campo. "Chiediamo un posto dignitoso dove dormire e lavarci - hanno detto - siamo una forza lavoro indispensabile per la raccolta delle olive e siamo tutti fratelli, sia quelli con permesso di soggiorno sia quelli che ne sono sprovvisti" . Un appello subito raccolto dal sindaco di Campobello di Mazara Giuseppe Castiglione, che si dice "addolorato" per quanto è successo: "Chiedo a tutti coloro che possiedono una casa non utilizzata di affittarla a questi giovani migranti stagionali. Questa tragedia riguarda tutti noi".