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Ingegnere italiano rapito ad Haiti, fonti: chiesto un riscatto di 500mila dollari

Sicilia
©Ansa

Sarebbe questa la cifra richiesta per il rilascio del 74enne Giovanni 'Vanni' Calì, rapito in una località chiamata Croix des Bouquets. A quanto si apprende, sarebbe in corso una trattativa che potrebbe durare alcune settimane: c'è comunque fiducia che la mediazione vada a buon fine

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Sarebbe stato chiesto un riscatto di 500mila dollari per il rilascio dell'ingegnere italiano di 74 anni Giovanni 'Vanni' Calìrapito in una località chiamata Croix des Bouquets. Lo si apprende da fonti che seguono la vicenda, secondo le quali la richiesta è molto più alta della media dei riscatti in un Paese tra i più poveri al mondo dove negli ultimi anni la piaga dei sequestri a scopo estorsivo è aumentata in maniera spaventosa. Solo l'anno scorso ce ne sono stati ben 243. 

La trattativa

A quanto si apprende sarebbe in corso una trattativa che potrebbe durare alcune settimane. C'è comunque fiducia che la mediazione vada a buone fine come si sono risolti tutti positivamente i sequestri di altri europei nella zona. Intanto però a Catania si vivono ore d'ansia. La famiglia di Calì, in contatto con la Farnesina e con la sua Unità di crisi, è chiusa nel silenzio.

L'ingegnere 74enne Giovanni 'Vanni' Calì, rapito ieri ad Haiti - ©Ansa

La vicenda

L'uomo, di Catania, si trovava nel Paese caraibico per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma, e si stava occupando della costruzione di una strada. Il sequestro da parte della gang (si sospetta il coinvolgimento della '400 Mawozo' di Haiti), già nel mirino delle forze dell'ordine e artefice del sequestro l'11 aprile scorso di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince, sarebbe da ricondurre a scopi estorsivi, secondo quanto è trapelato. Con lui forse è stata prelevata un'altra persona, un tecnico, di cui al momento non si conosce la nazionalità. L'Unità di Crisi della Farnesina sta seguendo il caso in raccordo con le altre competenti articolazioni dello Stato, con l'ambasciata italiana a Panama e con il console onorario sul posto.

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L'ingegnere rapito

Secondo quanto riferisce il sito lasicilia.it, Calì è stato assessore ai Lavori pubblici alla Provincia di Catania (dal 1995) nella giunta guidata da Nello Musumeci, attuale presidente della regione Sicilia, e poi mobility manager dello stesso Ente. Apprezzato ingegnere, è stato anche sub commissario per l'emergenza cenere lavica durante la violenta eruzione dell'Etna del 2002. Laureato a Catania, Calì si è poi specializzato al Politecnico di Torino. Ha alternato ruoli professionali in aziende (è stato dirigente della Cogei e capo missione in Togo per la Staim) a incarichi dirigenziali. Dopo l'assessorato è rimasto come esperto e consulente tecnico anche col successore Giuseppe Castiglione. Alla Provincia l'ingegnere è stato dirigente (Pianificazione territoriale, Protezione civile e Trasporti) per un decennio, fino al 2011. Prima di tornare in campo da "professionista imprenditore", come amava definirsi, in una società di costruzioni specializzata in lavori all'estero.

Sindaco Catania: "Episodio che lascia sgomenti"

"Conosco da parecchi anni Vanni Calì, il suo signorile tratto umano e la grande competenza professionale. Quello di cui è vittima è un episodio che lascia sgomenti per cui auspichiamo una rapida soluzione, affinché il professionista, molto noto a Catania, possa presto riabbracciare i suoi familiari comprensibilmente angosciati e rasserenare i tanti suoi amici, preoccupati da questa incresciosa vicenda", ha commentato il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.

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