L'ipotesi è che incendiari hanno appiccato le fiamme in più punti nella serata di sabato quando già i Canadair non potevano più alzarsi in volo. La Regione va verso la proclamazione dello stato di calamità
Brucia ancora Altofonte da 72 ore di fila nonostante la pioggia e le temperature decisamente più basse. Questa mattina sono entrati in azione due Canadair su Cozzo Ferrera la parte della montagna che ieri ha preso fuoco bruciando altri ettari di bosco. Un vero disastro per uno dei polmoni verdi della provincia che più volte questa estate era stato preso di mira.
Ipotesi
L'ipotesi è che incendiari hanno appiccato le fiamme in più punti nella serata di sabato quando già i Canadair non potevano più alzarsi in volo. E così per tutta la notte il fuoco si è alimentato non lasciando scampo al bosco della Moarda. Indagano carabinieri e forestale.
Regione verso proclamazione stato di calamità
Il governo Musumeci è orientato a proclamare lo stato di calamità e a chiedere a Roma la dichiarazione dello stato di emergenza per gli incendi che hanno distrutto centinaia di ettari di vegetazione nell'ultimo fine settimana. La decisione è arrivata nella seduta della Giunta, tenutasi ieri a tarda serata. Prima di procedere si aspetta la relazione sulla stima dei danni alla quale stanno già lavorando quattro dipartimenti regionali: Protezione civile, Corpo forestale, Sviluppo rurale e Agricoltura. Ieri pomeriggio il presidente della Regione Nello Musumeci, accompagnato dall'assessore all'Ambiente Toto Cordaro, si è recato ad Altofonte, il Comune più colpito dai roghi, con oltre 900 ettari di vegetazione andati in fumo. Il governatore, accolto dalla sindaca di Altofonte, Angela De Luca, e da quello di Piana degli Albanesi, Rosario Petta, si è intrattenuto alcuni minuti nell'Aula consiliare per poi recarsi nel Bosco della Moarda.
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