Lentini, omicidio in agrumeto: gip di Catania convalida arresto
SiciliaResta in carcere il guardiano 42enne del fondo agricolo di contrada Xirumi, accusato di aver ucciso il 47enne Massimo Casella, il 19enne Agatino Saraniti e ferito un 36enne. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dopo l’interrogatorio di garanzia
Resta in carcere il 42enne G.S., guardiano del fondo agricolo di contrada Xirumi, a Lentini (in provincia di Siracusa), accusato del duplice omicidio del 47enne Massimo Casella e del 19enne Agatino Saraniti, entrambi catanesi e uccisi a colpi di fucile la notte di domenica 10 febbraio, e di aver ferito un 36enne, anch’egli catanese. Il gip di Catania ha emesso un'ordinanza d'arresto nei suoi confronti, dopo l'interrogatorio di garanzia nel corso del quale l’uomo avrebbe ammesso di avere agito per legittima difesa.
La convalida dell’arresto
In sede di convalida il gip, ritenendo la sussistenza della gravità indiziaria, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 42enne per duplice omicidio volontario e tentativo di omicidio, dichiarando che la competenza territoriale del caso spetta a Siracusa.
Il provvedimento
Il provvedimento restrittivo è stato emesso su indagini coordinate dalle procure di Catania e Siracusa ed eseguite dalla squadra mobile delle questure delle due città. È quanto si legge in una nota diffusa proprio dalle due procure, nella quale si sottolinea che l’uomo "al primo interrogatorio davanti alla polizia ha rilasciato spontanee dichiarazioni, confessando di avere esploso col proprio fucile diversi colpi all'indirizzo di tre soggetti da lui sorpresi ed inseguiti al fine di impedire la sottrazione definitiva delle arance che avevano trafugato". Il guardiano ha spiegato che "gli uomini lo avrebbero intimorito con minacce di morte ed avrebbe pertanto sparato verso di loro ad una distanza di circa 15 metri per allontanarli". la confessione del 42enne è stata confermata poi in sede d'interrogatorio, davanti ai sostituti procuratori di Catania e Siracusa che lo hanno fermato.
Le indagini
Nella nota divulgata dalla procura catanese e da quella siracusana si legge che sono in corso ulteriori indagini per "far luce sul movente e sull'esatta dinamica dei fatti descritti da G.S., anche in ragione degli accertamenti esperiti dai medici-legali che da una preliminare analisi esterna hanno rilevato che i colpi risultano esplosi a distanza ravvicinata".
Il racconto dell’arrestato
G.S. ha raccontato alle forze dell’ordine che sarebbe stato minacciato e strattonato sia dalle vittime, sia dal 36enne che ora si trova ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Garibaldi del capoluogo etneo. I tre catanesi, secondo il racconto del presunto killer, sarebbero stati sorpresi nel fondo dove erano andati per rubare le arance. A qu quel punto ci sarebbe stato un alterco violento e G.S. avrebbe riferito al gip che, spaventato, avrebbe imbracciato il fucile e sparato. Il giudice ha accolto la richiesta di incidente probatorio dell'avvocato Rocco Cunsolo, che assiste l’accusato.