I 43 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapina, usura, intestazione fittizia di beni, trasferimento fraudolento di valori e spaccio di stupefacenti
La Procura di Catania ha chiuso le indagini sulla presunta estorsione da parte della mafia sulle escursioni turistiche effettuate con le barche da diporto da piccoli imprenditori nel tratto di mare davanti all'Isola Bella di Taormina. Lo scrive La Gazzetta del Sud.
Gli indagati
Sono complessivamente 43 gli indagati dalla Dda accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapina, usura, intestazione fittizia di beni, trasferimento fraudolento di valori e spaccio di stupefacenti. Secondo l'accusa, i clan avrebbero messo le mani su un giro d'affari che d'estate era di circa 20mila euro al giorno, costringendo gli esercenti a cedere quotidianamente una parte dei loro guadagni. Pizzo che il clan Cintorino, legato alla cosca Cappello, condivideva con esponenti della famiglia Santapaola-Ercolano che seppure rivali facevano affari insieme.
L'inchiesta
Il 18 giugno la guardia di finanza aveva eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 31 persone. Tra i destinatari del provvedimento restrittivo anche Mario Pace, storico componente del clan Cappello giĆ condannato all'ergastolo. Secondo l'accusa, durante i permessi premio organizzava summit, dava disposizione e ribadiva la propria egemonia nel sodalizio.