Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alle frodi assicurative, lesioni gravissime, falso, calunnia, autocalunnia, rapina e intercettazione abusiva
A Palermo i carabinieri hanno sgominato una banda specializzata in truffe alle assicurazioni, e hanno eseguito un'ordinanza nei confronti di 41 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alle frodi assicurative, lesioni gravissime, falso, calunnia, autocalunnia, rapina e intercettazione abusiva. Gli arrestati sono 16, di cui nove ai domiciliari. Ad altri 25 indagati è stata notificata la misura cautelare di presentazione alla polizia giudiziaria.
La microspia durante un interrogatorio
I componenti dell'organizzazione cosiddetta 'spaccaossa', arrestati nell'operazione Over, avevano tentato di ascoltare l'interrogatorio dei carabinieri nei confronti di un indagato, dotandolo di microspia. Il 23 gennaio 2018, Domenico Tantillo, accompagnato da un avvocato, si presentò nella stazione dei militari a Borgo Nuovo per essere sentito su un incidente stradale avvenuto il 30 ottobre 2017. Un falso incidente, ricostruiscono i carabinieri, inscenato all'insaputa dello stesso legale. Il giorno prima Tantillo aveva incontrato Alessio Cappello, componente dell'organizzazione, tra gli arrestati, che gli aveva messo in un taschino del giubbotto un apparecchio per intercettazioni ambientali, perché voleva capire dalle domande fatte dai carabinieri se ci fosse o meno un'indagine sui falsi incidenti. Per questo chiese a Tantillo di andare in caserma con la microspia. Alessio non sapeva di essere intercettato. Così, durante l'interrogatorio, dal telefono sotto controllo i militari dell'Arma ascoltano anche le domande fatte in caserma dai loro colleghi, e apiscono subito che c'è una microspia che viene trovata nel giubbotto dell'indagato.
Il racconto di una delle vittime
"Ero in cattive condizioni economiche, lavoravo al bar Kent di Capaci e ho saputo che c'era un tale Alessio che faceva parte di un'organizzazione che simulava incidenti stradali finalizzata alla truffa alle compagnie assicurative", racconta uno dei 'cuccioli', come venivano chiamate le vittime dai componenti della banda. "Alessio mi chiese se fossi interessato a partecipare a un finto sinistro stradale, in particolare mi disse che comunque mi sarei dovuto far rompere uno o più arti", continua la vittima. "Per non farmi cambiare idea, lo stesso Alessio mi inviò anche un messaggio contenente minacce, intimandomi di non tirarmi indietro. Impaurito dalle minacce, alla fine ho ceduto alle sue richieste". L'incidente fu organizzato per il 30 ottobre. "Lo stesso Alessio, a bordo di una Fiat Panda - racconta la vittima - mi venne a prendere a Capaci e mi portò in viale Michelangelo. Qui c'erano tre persone che non conoscevo. In un appartamento mi fecero togliere il giubbotto, mi fecero sdraiare e mi carteggiarono con carta vetrata il braccio sinistro. I graffi dovevano simulare lo sfregamento del gomito con l'asfalto. Poi mi misero il braccio su due mattoni di tufo e mi colpirono violentemente con un altro mattone della stessa specie per ben tre volte, anche se dopo il primo colpo io avessi chiesto in lacrime di fermarsi. I tre colpi mi provocarono una ferita lacero contusa con forte fuoriuscita di sangue e la frattura del braccio sinistro. Preciso che non sono stato anestetizzato, mentre le ferite provocate con la carta vetrata dovevano simulare i graffi dovuti allo sfregamento dell'arto sull'asfalto". Dolorante e in lacrime, la vittima venne portata sul luogo dell'incidente dove c'erano uno scooter e un'auto per inscenare l'incidente. Poi arrivarono i sanitari del 118 che portarono il giovane all'ospedale Villa Sofia.
Le persone coinvolte
In carcere sono finiti Salvatore Andrea Cintura, 30 anni; Luca Reina, 44 anni; Alessio Cappello, 37 anni; Domenico Cintura 28 anni; Giovanni Napoli, 44 anni; Alessandro Bova, 41 anni; Antonino Buscemi, 27 anni; Sufiane Saghir, 21 anni; Giuseppe Orfeo, 23 anni. Ai domiciliari: Giovanni Viviano, 37 anni; Claudio Baglione, 27 anni; Giuseppe Cintura, 34 anni; Davide Mazzola, 24 anni; Cristian Neri, 25 anni; Letterio Maranzano, 30 anni; Salvatore Fasullo, 24 anni. Presentazione alla polizia giudiziaria per Giuseppe Monti, 27 anni; Vito Virzì, 48 anni; Manlio Lo Piccolo, 23 anni; Concetta di Carlo, 34 anni; Silvestro Lo Sasso, 40 anni; Francesco Tosco, 29 anni; Salvatore Chiodo, 53 anni; Vincenzo Castellini, 56 anni; Gianmarco Maniscalco, 29 anni; Giuseppe Bondini, 32 anni; Francesco Mutolo 30 anni; Giuseppe Gallo, 43 anni; Giovanni Salvatore Norfo, 29 anni; Giovanni Armanno, 45 anni; Angelo Lo Pinto, 37 anni; Davide Giammona, 45 anni; Giovanni Calì, 21 anni; Francesco Dragotto, 33 anni; Giovanni Zinna, 24 anni; Nunzio Russo, 42 anni; Leonarda Amato, 43 anni; Rita Arceri, 35 anni; Marco Cardella, 32 anni; Domenico Celesia, 26 anni; Davide Mendola, 29 anni.
L'operazione di aprile
Il 15 aprile scorso un'altra operazione, condotta dalla polizia e dalla guardia di finanza, aveva portato all'arresto di 42 persone che avrebbero fatto parte della cosiddetta banda degli 'spaccaossa', un'organizzazione che procurava gravi lesioni agli arti a persone indigenti inscenando falsi sinistri stradali per intascare cospicui risarcimenti. In quell'inchiesta sono indagate complessivamente 250 persone.