I carabinieri hanno notificato sei arresti in carcere emessi dal gip di Napoli nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla DDA di tentata estorsione e di estorsione, reati contestati con l'aggravante di avere agevolato il clan Cesarano
Commissionava le estorsioni dal carcere, attraverso un cellulare, una delle persone destinatarie di una serie di misure cautelari notificate oggi dai carabinieri di Castellammare di Stabia, provincia di Napoli.
L'operazione
I militari hanno notificato sei arresti in carcere emessi dal gip di Napoli nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla DDA di tentata estorsione e di estorsione, reati contestati con l'aggravante di avere agevolato il clan Cesarano. Per altri tre indagati invece è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con l'accusa di cessione e illecita detenzione di sostanze stupefacenti. Le estorsioni, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero state perpetrate ai danni del gestore di un tratto di spiaggia a Castellammare di Stabia, del titolare di una falegnameria nonché del titolare di uno studio commerciale. In uno degli episodi, per commettere l'attività estorsiva, uno degli indagati - detenuto per altri reati- si sarebbe avvalso di un cellulare illecitamente detenuto all'interno dell'istituto penitenziario. Durante l'esecuzione dei provvedimenti i carabinieri hanno anche arrestato, in flagranza, tre persone (due sono indagati destinatari dell'obbligo di firma, uno è il fratello convivente di uno di loro): nel corso delle perquisizioni infatti sono stati trovati e sequestrati una pistola calibro 6.35 con 6 colpi nel caricatore, 3 proiettili calibro 7.65, mezzo chilo di marijuana, 20 grammi di hashish e 4 di cocaina.