Cronaca
Covid, il bollettino diventa settimanale: chi è a favore e chi contro
Il ministero della Salute ha comunicato che l’aggiornamento sull’andamento della pandemia in Italia verrà diffuso ogni venerdì e non più tutti i giorni, come accaduto dal 24 febbraio 2020 fino a ieri. E il tema crea divisione fra chi lo considera un passo in più verso il ritorno alla normalità e chi invece una carenza comunicativa. Annunciato anche il reintegro dei medici no vax prima della scadenza delle sospensioni”
Era il 24 febbraio 2020 quando Angelo Borrelli, allora capo della Protezione Civile (nella foto), scese nella sala stampa della sede del Dipartimento di via Vitorchiano a Roma per leggere per la prima volta il bollettino Covid: una persona guarita, 6 vittime e 222 positivi, di cui 101 ricoverati con sintomi nei reparti ordinari degli ospedali, 27 nei reparti di terapia intensiva e 94 in isolamento domiciliare. “Quel bollettino - dice oggi Borrelli - era lo strumento che avevamo in quel momento per parlare al Paese"
E dopo quasi mille bollettini Covid giornalieri, ora l’aggiornamento sulla pandemia in Italia diventa settimanale. Lo ha annunciato ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci, e il ministero l’ha poi confermato in un tweet spiegando che “la diffusione del bollettino sulla situazione Covid-19 in Italia proseguirà a cadenza settimanale, ogni venerdì”. Quello di ieri, dunque, è stato l’ultimo bollettino giornaliero
L’annuncio è arrivato il 28 ottobre con una nota del ministero in cui si legge: "Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, a sei mesi dalla sospensione dello stato d'emergenza e in considerazione dell'andamento del contagio da Covid-19, ritiene opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti”