L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Italia di donne impiegate come badanti
I carabinieri di Vallo della Lucania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Dda, nei confronti di tre uomini e una donna. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Italia di cittadine moldave impiegate come badanti. Uno degli indagati è accusato anche di estorsione.
L'inchiesta
Gli indagati reclutavano e smistavano badanti in cambio di soldi. Un'attività illecita portata alla luce dai carabinieri che hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare nei confronti di una donna e due uomini (un quarto indagato è attualmente ricercato): la prima è finita agli arresti domiciliari, mentre gli altri due sono stati sottoposti al divieto e all'obbligo di dimora. Gli investigatori hanno ipotizzato l'esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata a commettere reati di favoreggiamento della permanenza illegale di cittadine moldave. Agli indagati, infatti, è stato contestato di trarre un illecito profitto dal reclutamento e dalla destinazione di donne straniere presso alcune famiglie, in qualità di badanti, senza regolare permesso di soggiorno. In particolare, le cittadine di origini moldave, a gruppi composti mediamente da 40-50 donne, venivano condotte in Italia periodicamente, a bordo di autobus, per poi giungere ad Agropoli (Salerno) dove venivano avviate al lavoro, smistate e accompagnate presso le varie famiglie che per ogni rapporto lavorativo, pagava, un corrispettivo, agli indagati, pari mediamente a 200 euro, detratto dalla prima mensilità corrisposta alla lavoratrice.