Massa Lubrense, fecero colpo da 335.000 euro: quattro arresti

Campania

Rubarono orologi, monete e banconote presso la sede commerciale di un'azienda

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Quattro persone sono state arrestate con l'accusa di aver messo a segno un colpo quasi due anni fa in un'azienda di Massa Lubrense, in provincia di Napoli. I malviventi rubarono orologi, monete e banconote per un ammontare complessivo di circa 335.000 euro. L'arresto è stato compiuto dai carabinieri della compagnia di Sorrento, in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. Tre degli arrestati sono stati portati nel carcere napoletano di Poggioreale, mentre il quarto è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico. Un quinto complice è invece tuttora ricercato. Per tutti i destinatari del provvedimento, l'accusa è di furto pluriaggravato in concorso.

Il colpo

L'episodio risale alla notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio 2021, quando presso la sede commerciale di un'azienda di Massa Lubrense fu compiuto il furto di orologi, monete e banconote. Stando a una prima ricostruzione fatta all'epoca dell'accaduto, gli autori del reato sarebbero entrati nella sede della ditta attraversando un agrumeto limitrofo e, con l'uso di scale telescopiche, si sarebbero introdotti nelle stanze al secondo piano dell'edificio, accedendo da una finestra del bagno, non coperta da sistema di allarme. I malviventi, una volta all'interno, per evitare il sistema di videosorveglianza e l'allarme posto alla porta dell'ufficio del titolare della ditta, avevano praticato un foro nella parete che divide il bagno dall'ufficio principale, su un muro dove era posizionata una cassaforte ad armadio. Quindi, con attrezzi di carpenteria e con l'uso di un flex, erano riusciti ad aprire uno squarcio nella parete retrostante la cassaforte, sottraendone il contenuto, compresa una seconda e più piccola cassaforte in metallo che era ancorata alla principale.

L'inchiesta

Le indagini hanno consentito di ricostruire tutte le fasi del furto, dai sopralluoghi preliminari eseguiti nei giorni precedenti alla commissione del furto, fino ad addivenire a quelli che sono ritenuti i possibili autori, fino alla fase successiva della fuga e della spartizione della refurtiva. L'analisi delle telecamere di videosorveglianza private, lo studio dei tabulati telefonici, il tracciamento del traffico veicolare registrato dai sistemi di lettura delle targhe hanno consentito di documentare gli spostamenti effettuati e le vetture utilizzate. "La ricostruzione investigativa, operata dai carabinieri della compagnia di Sorrento e condivisa dal giudice per le indagini preliminari - spiegano dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata - ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario a carico degli indagati in ordine al grave furto per cui si procede".

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