Avellino, inchiesta su falsi sinistri stradali: 11 misure cautelari e 267 indagati

Campania

Scoperto un sistema che si basava sul reclutamento di persone in difficoltà economiche che si prestavano a dichiarare incidenti falsi, ottenendo piccole somme rispetto ai risarcimenti complessivi. Effettuato anche il sequestro preventivo di beni mobili e immobili nei confronti di persone sospettate di far parte dell'organizzazione criminale

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Maxi blitz dei carabinieri del Comando provinciale di Avellino che dalle prime luci dell'alba hanno eseguito undici misure cautelari e il sequestro preventivo di beni mobili e immobili nei confronti di altrettante persone sospettate di far parte di una organizzazione criminale dedita alle truffe assicurative. In totale sono 278 gli indagati tra cui medici, avvocati, titolari di studi di infortunistica stradale. La procura di Avellino, che ha ottenuto dal gip le misure cautelari e il provvedimento di sequestro di beni immobili, conti correnti e titoli per oltre 270mila euro, ha scoperto un sistema che si basava sul reclutamento di persone in difficoltà economiche che si prestavano a dichiarare gli incidenti, ottenendo piccole somme rispetto ai risarcimenti complessivi. L'inchiesta è stata coordinata dall'ufficio inquirente irpino coordinato dal procuratore Domenico Airoma.

L'inchiesta

Secondo quanto accertato, la truffa consisteva nell'inscenare un incidente stradale per ottenere risarcimenti non solo in base ai danni sui veicoli, ma soprattutto per lesioni fisiche. Un sistema consolidato che ha permesso a un'organizzazione attiva soprattutto nella provincia di Avellino di incassare illecitamente oltre 600mila euro. Tre avvocati sono finiti agli arresti domiciliari, quattro persone sono finite in carcere e una è stata sottoposta a obbligo di dimora, mentre due titolari di studi infortunistica sono stati sospesi dall'esercizio dell'attività.

Coinvolti avvocati e medici

Tra le persone coinvolte ci sono anche 17 medici, indagati per false attestazioni delle lesioni subite, tre avvocati, due dei quali finiti ai domiciliari, e due consulenti di infortunistica stradale. L'opera dei professionisti era determinante per la redazione delle pratiche di risarcimento dei 74 falsi incidenti, per complessivi 600 mila euro in danno delle compagnie assicurative, 270 mila dei quali già liquidati a favore delle false vittime. Perquisizioni sono state effettuate presso i domicili e gli studi legali riconducibili a due avvocati ed è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili e immobili nei confronti di dieci degli indagati per la somma concorrente di 273 mila euro. Gli indagati dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

I falsi incidenti

C'era anche chi era disposto a farsi rompere i denti tra le persone reclutate dai componenti dai truffatori. Venivano reclutate persone di ogni età, anche minorenni o affette da gravi patologie, per ottenere dalle compagnie assicurative risarcimenti per incidenti stradali mai avvenuti. E in diversi casi le false vittime dei sinistri per ricevere maggiori compensi acconsentivano a farsi rompere i denti e a procurarsi fratture agli arti. I falsi sinistri venivano organizzati in aree prive di sistemi di videosorveglianza.

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