Tre le misure emesse dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di altrettante persone, accusate di coltivazione illecita di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica
Avevano allestito in casa una piantagione di marijuana alimentata grazie a un impianto elettrico che funzionava rubando energia dalla rete pubblica. Per questo i carabinieri hanno eseguito tre misure emesse dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di tre persone, accusate di coltivazione illecita di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica. Due indagati sono stati sottoposti alla misura dell'obbligo di dimora nel comune di residenza, il terzo all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini
La scoperta della piantagione di droga è avvenuta per caso nel luglio 2020 mentre i carabinieri della Compagnia di Caserta, con il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, indagavano sulle due rapine messe a segno all'ufficio postale di corso Giannone a Caserta. Allora fu arrestato un uomo in flagranza, mentre restavano ancora ignoti i tre complici, che sono stati poi identificato e oggi raggiunti dalle misure cautelari.
Il sequestro
Nel luglio 2020 i carabinieri fecero irruzione nello stabile scoprendo la piantagione, dotata di impianto di ventilazione e irradiazione con forti lampade alogene; furono sequestrate 111 piantine in fase di crescita e altre già essiccate, da cui in totale sarebbero state ricavate quasi mille dosi; emerse che la corrente rubata si aggirava sui 20mila euro.