Lo yatch è ritenuto dagli inquirenti frutto di attività di auto riciclaggio che hanno visto coinvolte cinque società riconducibili alla coppia e un loro genero
A Napoli la guardia di finanza ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per il reato di autoriciclaggio e reimpiego di denaro proveniente da reati tributari, nei confronti di una società operante nel settore dell'energia elettrica, riconducibile a due coniugi. Il decreto è stato emesso dal gip di Napoli Chiara Bardi su richiesta della Procura di Napoli.
Il sequestro
Ed è stato sequestrato, in particolare, uno yacht di 27 metri del valore di circa 600mila euro, acquistato per 450mila euro da una società con sede a Gibilterra - secondo l'ipotesi accusatoria - nel 2016, nonché delle somme provenienti dal successivo noleggio della lussuosa imbarcazione. Al costo dell'imbarcazione vanno aggiunti il versamento in Dogana dell'Iva, per 99mila euro e anche il costo dell'intermediazione, quasi 15mila euro, quindi la somma versata complessivamente per l'acquisto è di oltre 654mila euro.
Lo yatch è ritenuto dagli inquirenti frutto di attività di auto riciclaggio che hanno visto coinvolte cinque società riconducibili alla coppia e un loro genero. Secondo l'ipotesi accusatoria formulata dalle fiamme gialle e dalla Procura, il marito avrebbe trasferito i proventi dell'evasione fiscale dalla propria società a un'altra solo formalmente amministrata dalla moglie, denaro che poi sarebbe stato utilizzato per l'acquisto dello yatch destinato all'attività di noleggio delle barche di lusso.