Evasione dal carcere di Avellino, ancora in fuga due detenuti

Campania

Si tratta di Florin Mocian, romeno di 22 anni, e Hassin Kilifi, 40enne nato a Marrakech

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Sono attualmente ricercati da tutte le forze dell'ordine i due detenuti evasi ieri dal carcere di Avellino. Si tratta di Florin Mocian, romeno di 22 anni, e Hassin Kilifi, 40enne nato a Marrakech. Insieme a loro era riuscito a fuggire anche un 45enne di origine albanese che però è stato catturato dai Carabinieri in collaborazione con la Polizia Penitenziaria mentre tentava di allontanarsi dal carcere. Nel 2012 ci fu un'altra evasione dal carcere con quattro detenuti che vennero subito catturati. Nel giugno 2020 un altro tentativo, non riuscito, da parte di due romeni.

Le ricerche dei due evasi

Si concentrano soprattutto sul monte Faliesi, a Sud di Avellino tra i comuni di Contrada e Forino, le ricerche dei due detenuti che, secondo indiscrezioni, sarebbero ancora nascosti in Irpinia. L'ipotesi di un complice che li attendeva in auto è stata infatti smentita dalle telecamere di sorveglianza che hanno inquadrato i due mentre fuggivano a piedi. Circa 100, tra carabinieri e agenti di Polizia sono impegnati nelle ricerche a cui si sono aggiunte due squadre del reparto dei Cacciatori carabinieri di Puglia, specializzati nella caccia ai latitanti. La montagna, che presenta grotte e nascondigli naturali, viene passata al setaccio. Le ricerche sono state estese, con l'utilizzo di cani molecolari, anche ai boschi tra i comuni di Solofra e Aiello del Sabato. I due evasi stavano scontando pene definitive per concorso in omicidio e traffico di droga: Mocian e Kilifi avrebbero scontato la pena, rispettivamente, nel 2032 e nel 2028.

L'evasione

Vengono intanto confermate le modalità della fuga: dopo aver praticato un foro nel muro della cella al primo piano del carcere, i due si sono calati all'interno del cortile utilizzando lenzuola annodate e da qui hanno raggiunto e scavalcato il muro di cinta. Un terzo detenuto, un albanese di 45 anni, era stato invece bloccato da un agente della polizia penitenziaria e dai carabinieri accorsi dopo l'allarme lanciato dalla sala operativa.

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