Benevento, appalti truccati: 8 arresti, in manette anche il presidente della provincia
CampaniaSi trova ai domiciliari come le altre 7 persone coinvolte nell’indagine della procura locale e dei carabinieri su 11 procedure pubbliche di appalto. Tra gli arrestati c’è anche il sindaco di Buonalbergo
Il presidente della provincia di Benevento, Antonio Di Maria, e altre 7 persone agli arresti domiciliari. Dieci soggetti destinatari del divieto di contrattare con la P.A. È questo il bilancio di una indagine della procura di Benevento, retta da Aldo Policastro e condotta dai carabinieri, su 11 procedure pubbliche di appalto indette e gestite dalla provincia di Benevento, da quella di Caserta e dal Comune di Buonalbergo, il cui sindaco Michelantonio Panarese è tra gli arrestati. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del tribunale di Benevento. È scattato anche un sequestro preventivo di circa 50mila euro: somma ritenuta il prezzo dei reati di corruzione finora accertati e di cui si ritiene siano già stati acquisiti elementi in relazione alla loro effettiva consegna.
Le accuse
La misura riguarda imprenditori e professionisti indiziati, a vario titolo e in concorso tra loro, dei delitti di corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d'ufficio ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
L'inchiesta
Tutto è partito dalle denunce di un architetto che aveva raccontato un presunto tentativo di corruzione. L'inchiesta, in particolare, riguarda 11 procedure pubbliche di appalto indette e/o gestite dalla Provincia di Benevento, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo. L'inchiesta, supportata da intercettazioni e dall'uso del trojan installato nel cellulare di un indagato, è nata nel 2019: è stato detto durante la conferenza stampa cui hanno preso parte il comandante provinciale dei carabinieri di Benevento Germano Passafiume, il tenente colonnello dell'Arma Alfredo Zerella e il procuratore Aldo Policastro.