Quattro persone sono finite in carcere, altre sette ai domiciliari mentre una dodicesima persona risulta ancora ricercata
Quattro persone sono finite in carcere, altre sette ai domiciliali e un dodicesimo soggetto è ancora ricercato, perché accusati di usura ed estorsione. È questo il bilancio di un'operazione che ha visto gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di polizia di Torre del Greco (Napoli) eseguire un'ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. L'inchiesta
Le indagini sono partite dalla denuncia di una vittima, titolare di una panetteria del centro cittadino, vittima per due anni. Intercettazioni telefoniche, appostamenti hanno permesso di accertare come la donna, in un momento di difficoltà economica, avesse trovato l'apparente disponibilità di clienti, i quali in un primo momento si erano offerti di prestarle denaro senza pretendere alcun interesse, per poi richiederle mensilmente la restituzione di somme spropositate, applicando un tasso di interesse anche del 67%. In questo modo la vittima si è trovata nella disperata condizione da un lato di non essere in grado di ripianare il debito originario e dall'altro di essere costretta a chiedere ulteriori prestiti ad altri usurai, anche imparentati tra loro. La titolare della panetteria, proprio a causa di questa situazione, non solo non è riuscita a ripianare i propri debiti ma si è trovata soggiogata da più usurai, i quali, a fronte dei ritardi nei pagamenti, hanno posto in essere condotte intimidatorie e violente, costringendola per circa un mese perfino ad abbandonare il panificio di famiglia e la propria abitazione e a nascondersi in un hotel.
L'usura
''Emblematico - scrive in una nota il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - l'episodio di fine dicembre, quando la vittima nel medesimo giorno era stata costretta a consegnare somme di denaro, di importo variabile dai 100 ai 200 euro, ad almeno tre diversi usurai'. 'La donna ha riferito come alcuni usurai pretendessero una somma aggiuntiva, pari a 100 euro, per ogni giorno di ritardo nei pagamenti, e come altri invece alzassero il tasso di interesse a loro piacimento ogni volta si rendevano conto che la persona offesa era in procinto di ripianare integralmente il debito''. Non solo soldi: gli usurai si erano anche assicurati la possibilità di prelevare i prodotti del panificio senza pagarli.