Gli imprenditori coinvolti sono accusati di scarico abusivo di reflui industriali e reiterata violazione di sigilli
Due imprenditori sono stati posti agli arresti domiciliari con l'accusa di inquinamento ambientale del fiume Sarno, scarico abusivo di reflui industriali e reiterata violazione di sigilli. Sono i titolari della Eurogalvanica di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, azienda operante nel settore della zincatura dei metalli.
Le accuse
Secondo le accuse la Eurogalvanica avrebbe immesso nel canale Bottato (affluente del fiume) sostanze ritenute tossico-nocive come zinco, rame e ammoniaca, provenienti dal ciclo produttivo. Dalle analisi effettuate dagli esperti incaricati, sono stati accertati valori di zinco superiori di 200 volte quanto consentito. In particolare, le analisi condotte dai militari hanno permesso di verificare che i reflui della produzione venivano immessi nel canale Bottaro senza subire alcun trattamento depurativo ed in assenza delle previste autorizzazioni. Aspetto ancora più allarmante, come spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, è che il canale è ''tutt'ora utilizzato ai fini irrigui, distribuendo parte delle proprie acque nelle aree agricole attraversate, mediante un fitto reticolo di canali irrigui diramatori''. La Eurogalvanica già in passato era stata sottoposta a sequestro preventivo sempre per reati legati all'inquinamento ambientale: il primo provvedimento è datato 2017, gli ultimi due sono stati eseguiti ad aprile e settembre di quest'anno. Il gip nell'ordinanza cautelare sottolinea la ''reiterata e continuata violazione dei sigilli, la pervicace prosecuzione dell'attività aziendale in un regime di totale illegalità, la particolare gravità dei fatti oggetto di contestazione, il concreto pericolo che gli indagati possano reiterare le condotte delittuose, compromettendo in maniera irreparabile le matrici ambientali ivi presenti''.
L'operazione
L'operazione è stata compiuta dai carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Napoli e della Compagnia di Napoli-Stella dando esecuzione a due provvedimenti emessi dal Gip presso il Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura. I provvedimenti si inseriscono nell'ambito di una più ampia e imponente attività d'indagine, denominata "Rinascita Sarno", condotta dal reparto speciale dell'Arma con il coordinamento della Procura della Repubblica torrese, tesa ad individuare le cause e i responsabili dell' inquinamento del corso d'acqua.
Il procuratore: "Reflui dannosi per esseri viventi"
''L'esito delle analisi eseguite dai tecnici dell'Arpa Campania - spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - ha confermato che i reflui industriali contenenti sostanze altamente tossiche, tutte superiori ai limiti tabellari, potrebbero provocare gravi danni per tutti gli organismi viventi, circostanza di particolare gravità in considerazione del fatto che il canale Bottaro, sviluppandosi per diversi chilometri in vari comuni prima di confluire nel fiume Sarno, è tutt'ora utilizzato ai fini irrigui, distribuendo parte delle proprie acque nelle aree agricole attraversate, mediante un fitto reticolo di canali irrigui diramatori''. Stando alle analisi degli esperti, sono stati in particolare accertati valori di zinco superiori di 200 volte rispetto a quanto consentito".