Droga, sgominata organizzazione che spacciava tra Salerno e Napoli: 56 arresti

Campania

Dal volume di sostanze smerciate nel periodo di svolgimento dell'indagine, è stato calcolato un flusso di introiti pari a non meno di 5 milioni di euro annui

Maxi blitz antidroga dei carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, che hanno arrestato 56 soggetti (35 portati in carcere e 21 ai domiciliari) accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi clandestine.

L'operazione

L'operazione, denominata "Delizia", si è svolta nelle province di Salerno e Napoli. Le indagni sono scattate nel settembre 2020, ad opera della Tenenza Carabinieri di Pagani (supportata dal Reparto Territoriale di Nocera Inferiore), da un giro di noti e abituali assuntori che si recavano a casa di Giacomo De Risi, arrestato oggi e già ai domiciliari per precedenti specifici. Si è scoperta l'esistenza di una strutturata organizzazione, da lui promossa e diretta, dedita al commercio - all'ingrosso e al dettaglio - di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti (soprattutto cocaina, crack e hashish) nei comuni dell'Agro nocerino-sarnese, Cava de' Tirreni, Amalfi, Battipaglia, Eboli ed altri minori. Nel corso dell'attività investigativa sono stati sequestrati oltre cinque chili di cocaina e tre di hashish, con contestuale arresto in flagranza del reato di 15 soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti, nonché numerosi altri sequestri amministrativi a carico di acquirenti-assuntori.

Un'ambulanza per trasportare droga, a bordo ignari ammalati

Tra i mezzi per trasportare droga ci sarebbe stata anche un'ambulanza, guidata da un autista, messo oggi agli arresti domiciliari, utilizzato come corriere. L'uomo si recava ad effettuare consegne di grosse partite di stupefacenti mentre aveva a bordo ignari ammalati (in un caso una persona dializzata), effettivamente bisognosi di assistenza. 

L'organizzazione criminale

Dal volume di sostanze smerciate nel periodo di svolgimento dell'indagine, è stato calcolato un flusso di introiti per l'organizzazione pari a non meno di 5 milioni di euro annui. Eccezionali le precauzioni adoperate dal gruppo che evitava anche l'uso del telefono, usando per le comunicazioni a distanza canali telematici criptati. 

Tra i principali stabili fornitori sono stati individuati soggetti appartenenti o legati alla famiglia Gionta di Torre Annunziata, e in particolare Valentino Gionta (nipote dell'omonimo, storica figura apicale del citato clan) e suoi sodali/referenti; Nicola Fiore alias "O' Pallin", paganese con precedenti per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione, reati in materia di armi e stupefacenti, già affiliato al disciolto clan Contaldo sodalizio autoctono collegato alla "Nuova Famiglia"; e, ancora, altri paganesi in accertati rapporti di frequentazione con esponenti delle famiglie storiche della criminalità organizzata locale ovvero in rapporti di parentela con essi: è il caso di Giuseppe D'Auria, nipote di Giuseppe Olivieri detto "Peppe Saccone", quest'ultimo figura di grande rilievo della camorra dell'Agro nocerino-sarnese degli anni '80.

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