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Napoli, il sangue di San Gennaro si è sciolto

Campania
©Ansa

L'annuncio della liquefazione del sangue è stato dato alle 10 in Duomo. "Il sangue si è sciolto" ha annunciato ai fedeli l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia

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Si è ripetuto a Napoli il prodigio del 'miracolo' di San Gennaro (COSA DICE LA SCIENZA). L'annuncio della liquefazione del sangue è stato dato alle 10 in Duomo. "Il sangue si è sciolto" ha annunciato ai fedeli l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. L'annuncio è stato accolto dall'applauso dei fedeli. In virtù delle norme anti covid sono stati ammessi 450 fedeli mentre 200 sul sagrato. Tra i banchi del Duomo a Napoli, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca e il vicesindaco, Carmine Piscopo. Assente il sindaco, Luigi de Magistris. Tra i banchi, tra gli altri, anche il prefetto, Marco Valentini, e il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello. Dei candidati sindaco c'era Antonio Bassolino, sempre presente anche negli anni passati. Al termine della celebrazione, l'ampolla con il sangue di San Gennaro è stata riposta nella teca all'interno della Cappella dedicata al Santo Patrono di Napoli e della Campania. La Cattedrale è stata chiusa per consentire la sanificazione e poi riaperta per una messa. Il ripetersi del 'miracolo' è letto come un buon auspicio per Napoli e la Campania. Il miracolo avviene tre volte l'anno: il 19 settembre, nel giorno di San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre. Il 16 dicembre scorso il prodigio non si era ripetuto.

Miracolo San Gennaro. - ©Ansa

Battaglia: "Dono e segnale importante per la comunità"

''Ringraziamo il Signore per questo dono, per questo segno così importante per la nostra comunità''. Lo ha detto l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, rivolgendosi ai fedeli in Duomo. ''E' bello ritrovarsi attorno a questo altare per celebrare l'Eucarestia della vita - ha aggiunto - per chiedere l'intercessione di San Gennaro perché possiamo sempre di più innamorarci della vita e del Vangelo. Non sempre ci riusciamo perché la vita è segnata da debolezze e fragilità''. ''Vi chiedo con forza, anche quest'oggi - ha aggiunto -, di non scambiare un segno evangelico per un oracolo da consultare: non cediamo alla tentazione di banalizzare i segni piegandoli alla curiosità e alla superstizione''. ''Il sangue sia che si sciolga sia che resti nella sua solida sacralità è sempre e solo segno del sangue di Cristo versato per amore e mescolato al sangue di tutti coloro che nei secoli hanno dato la vita per testimoniare l'amore del Signore, la forza del Vangelo e le esigenze di giustizia e di pace che ne derivano''. "Nessuno ha in tasca la ricetta per il bene di Napoli e per questo siamo chiamati ognuno a dare il proprio contributo a partire dalla propria storia e dal proprio impegno senza incagliarci nelle acque basse dei conflitti inutili, improduttivi, fini a se stessi'". "Napoli è una pagina di Vangelo scritta dal mare - ha proseguito Battaglia - la nostra città non deve venir meno alla sua vocazione di terra di mare, generando incontri. Napoli è chiamata ad essere un porto sicuro per i suoi figli evitando di cedere a sterili logiche individualistiche e di parte, guardando invece all'orizzonte ampio del bene di tutti". 

"Pregate per i genitori di Samuele"

Nel corso dell'omelia l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, ha riferito di essersi recato ieri sera a casa dei genitori di Samuele, il bimbo precipitato da un balcone di via Foria e deceduto. "Ho davanti agli occhi il dolore dei suoi genitori - ha detto Battaglia - sentivo il bisogno di abbracciare Carmen e Giuseppe. Mi fermo un attimo - ha aggiunto rivolgendosi ai fedeli in Cattedrale - perché a tutti voi stamattina chiedo per questi genitori, giovani, una preghiera, hanno bisogno di questa preghiera e della nostra vicinanza". "Non posso non pensare - ha aggiunto ancora - a tutti gli operai della Whirlpool e a tutta la gente che sta soffrendo per mancanza di lavoro". Monsignor Domenico Battaglia dal suo arrivo alla guida della Chiesa di Napoli ha più volte incontrato gli operai dello stabilimento di via Argine per cui l'azienda ha deciso la chiusura avviando le procedure di licenziamento.