Camorra, arrestata Maria Licciardi: boss omonimo clan

Campania
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Si accingeva a prendere un volo diretto in Spagna. I militari si sono avvicinati mentre stava per consegnare il bagaglio da imbarcare sull'aereo

È ritenuta dalla Dda di Napoli capo del clan Licciardi e figura di vertice del cartello camorristico chiamato Alleanza di Secondigliano, Maria Licciardi, a cui nell'aeroporto di Ciampino i carabinieri del Ros hanno notificato un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli. Maria Licciardi, sorella di Gennaro Licciardi, fondatore dell'organizzazione malavitosa, è accusata di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita, turbativa d'asta. Tutti i reati sono aggravati dalle finalità mafiose. 

L'arresto

La Licciardi si accingeva a prendere un volo diretto in Spagna, per Malaga, per andare a trovare la figlia e per curare degli affari. I militari si sono avvicinati mentre stava per consegnare il bagaglio da imbarcare sull'aereo. La donna non ha battuto ciglio quando i militari l'hanno bloccata e notificato il provvedimento di fermo. C'erano anche due accompagnatori per i quali non sono state disposte al momento misure cautelari. Per due volte aveva già evitato la cattura: due anni di latitanza prima dell'arresto nel 2001, poi di nuovo nel 2019 quando si rese irreperibile nel maxiblitz con 126 misure cautelari e sequestri di beni per 130 milioni. Due settimane dopo però il Riesame annullò l'ordinanza di arresto, rendendola di nuovo libera. Fino al decreto di fermo della Procura di Napoli eseguito stamani.

Lamorgese: "Segnale forte dello Stato"

L'arresto di Maria Licciardi da parte dei Carabinieri "è un segnale forte dello Stato" nella lotta alla criminalità organizzata al quale si aggiunge l'arresto a Napoli da parte della Polizia dei minorenni presunti autori della sparatoria che lo scorso 16 giugno ha provocato il ferimento di due persone innocenti nei Quartieri Spagnoli. Lo afferma il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sottolineando "l'impegno e la determinazione della magistratura e delle forze di polizia per contrastare le organizzazioni camorristiche che controllano capillarmente ampi territori e gestiscono affari illeciti anche attraverso una strategia comune".

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