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Whirlpool, lavoratori protestano a Capodichino: sbloccata area partenze

Campania
©Ansa

La protesta è durata meno di mezz'ora e non dovrebbe aver impedito il decollo di nessun volo. I lavoratori, un centinaio, ora si sono spostati nel piazzale dell'aeroporto. Nel frattempo, il segretario generale della Uil Campania ha fatto sapere che sarebbero giunte stamane ai primi dipendenti di Napoli le pec, inviate dalla direzione aziendale, con cui si comunica l'avvio della procedura formale di licenziamento per i 340 operai. L'azienda: "Lettere inviate ai sindacati, non ai dipendenti"

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I lavoratori della Whirlpool hanno liberato l'area di accesso alle partenze dell'aeroporto di Capodichino. I viaggiatori da qualche minuto possono tornare a espletare le operazioni di imbarco. Nel frattempo, il segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati ha reso noto che sarebbero giunte stamane ai primi dipendenti di Napoli le pec, inviate dalla direzione aziendale, con cui si comunica l'avvio della procedura formale di licenziamento per i 340 operai: "La direzione Whirlpool si ostina contro Napoli. Sono veramente odiosi a non voler cogliere l'opportunità di utilizzare le 13 settimane gratis di Cig. Si assumono la responsabilità di drammatizzare una già difficile tensione nella città di Napoli ma sappiano che troveranno un muro che saprà resistere come si è fatto in questi due anni".

L'azienda: "Lettere inviate a sindacati, non a dipendenti"

Whirlpool, in relazione a quanto diffuso da fonti sindacali, ha replicato di non aver inviato lettere di licenziamento ai dipendenti del sito di Napoli ma "lettere alle rappresentanze sindacali e alle Istituzioni competenti sull'avvio della procedura di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/91, come anticipato nella giornata di ieri". Ha poi aggiunto:  "Come noto, la procedura ha una durata di 75 giorni, durante i quali i dipendenti del sito di Napoli riceveranno la normale retribuzione. Nessuna lettera di licenziamento sarà inviata dall'azienda ai dipendenti fino al termine della procedura, come previsto dalla legge".

La protesta

La protesta è durata meno di mezz'ora e non dovrebbe aver impedito il decollo di nessun volo. I lavoratori, un centinaio, ora si sono spostati nel piazzale dell'aeroporto dove continuano a gridare i loro slogan e ad esporre striscioni e bandiere contro la multinazionale che ieri ha annunciato il via alle procedure di licenziamento collettivo per i 320 lavoratori della Whirlpool di via Argine

Fiom Napoli: "Attendiamo Draghi, lotta continua" 

"Auspichiamo che l'intervento di Draghi blocchi la procedura di licenziamento. La lotta continua finchè non torneremo a produrre nello stabilimento di via Argine. Ci saranno anche iniziative più clamorose. Il ritiro della procedura di licenziamento è per noi la condizione fondamentale per poter ripristinare il dialogo". Questo è quanto afferma Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Napoli, sulla vertenza Whirlpool.

De Luca: "Pronti a risorse per reindustrializzare" 

"La Regione Campania riconferma il suo sostegno anche finanziario a una ipotesi di reindustrializzazione che garantisca realmente il lavoro per le centinaia di dipendenti Whirlpool". Così il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca. "Si conferma, dopo l'incontro avuto con le delegazioni di sindacati e lavoratori nei giorni scorsi, la gravità insostenibile della situazione. Ci auguriamo che l'incontro con il presidente Draghi possa rappresentare una svolta nella vertenza. Realisticamente occorre utilizzare le prossime settimane per impegnare una delle grandi aziende del nostro Paese in un Piano serio e credibile di reindustrializzazione. I lavoratori sono disponibili".

Re Davi,: "Sud rischia la deindustrializzazione"

"Whirlpool non è un'azienda in crisi, la scelta di avviare la procedura di licenziamento è legata al mercato e al profitto. Whirlpool sta violando gli accordi presi con il Governo. Le lavoratrici e i lavoratori sono riusciti a tenere la fabbrica aperta in questi di due anni di mobilitazione. Il PNRR deve fare la sua parte: il Mezzogiorno rischia la deindustrializzazione mentre arrivano fondi ingenti alle imprese". Lo ha dichiarato Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil. "Era assolutamente chiaro che con lo sblocco dei licenziamenti ci saremmo trovati in questa situazione. I fondi esteri e le multinazionali devono avere vincoli legati alle politiche industriali altrimenti prevale la logica del profitto. Il Governo intervenga con forza".