Napoli, posti sotto sequestro il Cimitero dei Colerosi e Villa Ebe

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Il provvedimento è stato disposto dal gip su richiesta della Procura nell’ambito di una attività di accertamento sullo stato in cui versa il patrimonio culturale e artistico della città. Nel cimitero 13 sepolcri sono stati interrati, e probabilmente danneggiati, da un cantiere abusivo

Nell’ambito di un'attività di accertamento sullo stato in cui versa l'ampio e prestigioso patrimonio culturale e artistico della città di Napoli, i carabinieri hanno posto sotto sequestro Villa Ebe, conosciuta anche come il Castello di Pizzofalcone (una palazzina neogotica che sorge sul fianco occidentale del Monte Echia) e "Il Cimitero dei Colerosi”, che sorge ai piedi del monte di Lotrecco, alle spalle del cimitero delle 366 Fosse. Per entrambi i beni, di proprietà del Comune, i militari del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno riscontrato un preoccupante livello di degrado. 

Nel Cimitero dei Colerosi un cantiere abusivo

In particolare, nel cimitero i carabinieri hanno scoperto che il crollo di un muro, determinato da lavori abusivi già oggetto di indagini, ha provocato l'interramento e, probabilmente anche il danneggiamento, di 13 sepolcri. Nell'ambito dell'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Ludovica Giugni e dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, risulta indagato il titolare della ditta che stava eseguendo i lavori nell'area adiacente al cimitero.

Rischio statico a Villa Ebe

Nel caso di Villa Ebe, invece, è stato accertato un imminente rischio statico in grado di mettere in pericolo l'incolumità pubblica. All'interno, inoltre, avevano trovato alloggio una coppia straniera, che è già stata fatta sgomberare dai militari. Avviato un procedimento di accertamento contro ignoti. I due sequestri sono stati disposti dal gip su richiesta della Procura.

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