E' quanto sottolinea, in una nota, il 'Coordinamento regionale handicappati Campania'
Disuguaglianze e discriminazioni insite nella categoria degli invalidi civili totali e non autosufficienti: è quanto denuncia, in una nota, l'associazione Coordinamento regionale handicappati Campania, secondo cui "senza voler innescare una guerra tra i poveri, il nostro legislatore ha compiuto e continuerà a compiere disuguaglianze e discriminazioni tra le varie categorie degli invalidi civili".
"Esclusi dal reddito di cittadinanza"
"Se un disabile al 100% sposato con figli minori è percettore di una minima pensione di reversibilità non ha diritto ad ottenere gli assegni familiari del proprio nucleo familiare. Non solo, la pensione di reversibilità percepita dal disabile (generata
dalla pensione del proprio genitore) lo esclude da tutti i benefici", tra cui "il reddito di cittadinanza": "i disabili non autosufficienti non possono usufruire del reddito di cittadinanza poiché il limite di reddito personale non deve superara la soglia del valore ISEE di 9.360 euro annui. Anche in questo il legislatore non ha assolutamente tenuto conto dei bisogni espressi dagli invalidi civili totalmente inabili", si sottolinea nella nota.
La sentenza della Corte costituzionale
Un'altra disuguaglianza riguarda "l'aumento della pensione di invalidità da 286,81 a 651,51" "a seguito della sentenza della Corte costituzionale 23 giugno 2020 n. 152 che accoglieva l'illegittimità costituzionale degli importi pensionistici erogati ai disabili totalmente inabili invitando il legislatore ad aumentarne l'importo sino ad un
massimo di 651,51 euro, per 13 mensilità", riporta l'associazione Coordinamento regionale handicappati Campania. In seguito "iI Legislatore è intervenuto introducendo il limite di reddito personale entro gli 8.469,63 euro, e non quello di 16.982,49 euro per il pensionato totalmente invalido solo e di 14.447, 42 euro per lo stesso pensionato coniugato. Quindi un numero esiguo di persone ha ottenuto detto aumento". Nella nota si sottolinea inoltre che "il reddito annuale di un disabile completamente inabile e non in grado di poter svolgere gli atti quotidiani della vita è sicuramente diverso da quello percepito da un 'normodotato'. Infatti le spese e il soddisfacimento dei bisogni primari sono molto diversi e costosi".