Covid, a Napoli la protesta degli ambulanti: “Paghiamo solo noi”

Campania
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Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla sede della Regione prima di partire in corteo per protestare contro le misure restrittive rivolte ai mercati. "Serve il lockdown per due settimane per far calare davvero i contagi e poi poter riprendere a lavorare. Invece questa zona rossa non funziona, troppe attività sono aperte”, affermano

Questa mattina centinaia di ambulanti sono scesi in strada a Napoli per protestare contro la chiusura dei mercati disposta in Campania come misura per cercare di arginare il contagio. I manifestanti si sono radunati davanti alla sede della Regione, in via Santa Lucia, per poi fare un corteo sul lungomare, mostrando degli striscioni - “Liberateci dal virus e dalle tasse”, lo slogan riportato su uno di essi - e delle piccole bare con su scritto "Rip mercati e tradizioni”. I mercatali, sempre presidiati dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, hanno poi bloccato la circolazione stradale su via Cesario Console. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - LA SITUAZIONE IN CAMPANIA)

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“Chiusi solo noi, serve il lockdown”

"Serve il lockdown per due settimane per far calare davvero i contagi e poi poter riprendere a lavorare. Invece questa zona rossa non funziona e paghiamo solo noi mercatali”, afferma uno dei presenti, che possiede un banco al mercato Caramanico. "Questa zona rossa - aggiunge - non serve, troppe attività sono aperte. La mattina esco e vedo il grande ingrosso cinese pieno di persone. Non ce l'ho con il collega cinese ma non capisco come si fermano i contagi così. Bisogna chiudere tutto e poi ripartire. Lo avevamo chiesto all'assessore regionale Marchiello nei gironi scorsi e invece la Regione ha chiuso solo noi. In più ci è arrivata anche la tassa dei rifiuti, su un 2020 in cui abbiamo lavorato pochissimo: non ci serve a niente il rinvio al 30 aprile, la devono cancellare, questo significa non capire il disagio sociale".

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“Non siamo noi a diffondere il virus”

In piazza sono scesi non solo mercatali da Napoli e provincia, ma anche da altre zone della Campania: "In Regione ci sono 30.000 venditori ambulanti autorizzati, persone che escono alle 4 di notte per andare al mercato a comprare la merce, che investono i propri soldi e poi vengono chiusi all'improvviso. Non siamo noi a diffondere il virus, i mercati sono all'aperto e danno la possibilità alle persone di scegliere dove andare, al mercato, al supermercato, al centro commerciale, evitando così gli assembramenti”, affermano. Dall'inizio della pandemia i clienti sono ovviamente crollati: "Al mercato - spiega un venditore di Scampia - abbiamo avuto un calo dell'80% di affluenza, non possono dire che ci sia assembramento, vengono una ventina di massaie, i giovani non vengono, comprano online, ci stanno ammazzando”.

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