Napoli, ritrovato il quadro Salvator Mundi rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore

Campania
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Il dipinto di scuola leonardesca, risalente al XV secolo e facente parte di una collezione custodita presso il museo Doma, è stato trovato in un appartamento della città, il proprietario dell'abitazione è stato sottoposto a fermo con l'accusa di ricettazione

È stato ritrovato in un appartamento di Napoli il "Salvator Mundi", dipinto di scuola leonardesca di ingente valore, risalente al XV secolo e facente parte di una collezione custodita presso il museo Doma della Basilica di San Domenico Maggiore del capoluogo partenopeo, tornato oggi nella cappella Muscettola dalla quale era stato trafugato. A trovarlo sono stati gli agenti della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile durante un'indagine che li ha portati in via Strada Provinciale delle Brecce. Il proprietario dell'appartamento dove il quadro è stato trovato, un 36enne, è stato sottoposto a fermo con l'accusa di ricettazione.

Il quadro ritrovato
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Il ritrovamento del quadro

"Il dipinto è stato ritrovato sabato - ha spiegato il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo - grazie a una brillante e attenta operazione di polizia. Non c'era una denuncia in merito e infatti abbiamo contattato il Priore che non era a conoscenza della scomparsa, in quanto la sala dove è conservato il quadro non è aperta da tre mesi". Le forze dell'ordine ora stanno indagando per capire chi ha trafugato il quadro, soprattutto perché "nulla fa pensare - ha detto Melillo - che sia stato necessario ricorrere a una effrazione o superare ostacoli. Le indagini continuano anche perché non è certa la collocazione temporale del furto". Un raid mirato: "Chi lo ha preso voleva quel quadro - ha aggiunto il capo della Procura - e può essere una congettura plausibile che sia stato un furto su commissione da parte di una organizzazione dedita al commercio d'arte internazionale". Il ritrovamento, che il questore di Napoli Alessandro Giuliano definisce "un'operazione che consente di recuperare un pezzo importante del patrimonio artistico della città, e ricordo che il patrimonio fa parte dell'identità della città stessa", è stato condotto dalla squadra mobile di Napoli, guidata da Alessandro Fabbrocini: "È stata una attività particolarmente complessa - spiega Fabbrocini - e ci dà grande soddisfazione aver restituito un bene di cosi grande importanza per la città di Napoli. Abbiamo anche risolto un caso prima ancora che si creasse, visto che non c'era una denuncia e che il custode non sapeva che fosse stato sottratto. L'arrestato ha fornito dichiarazioni poco credibili di un acquisto casuale fatto a un mercatino, è incensurato e ha una attività commerciale, difficilmente avrebbe avuto un interesse diretto. Il valore? Il priore che lo aveva in custodia ci ha ricordato che l'originale è stato venduto a 480 milioni di euro".

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