Ercolano, rissa in strada alla vigilia di Natale. VIDEO

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Pugni e calci, ma anche lancio di bottiglie di vetro segno che in molti stavano bevendo nonostante i divieti. Il sindaco: “Quattro idioti hanno rovinato la magia del Natale"

A Ercolano, in provincia di Napoli, è stata una Vigilia carica di tensione. In serata, nella centrale piazza Trieste e Trento in un gruppo di ragazzi e ragazze si è scatenata una violenta rissa. Pugni e calci, ma anche lancio di bottiglie di vetro segno che in molti stavano bevendo nonostante i divieti. A quanto si apprende, la rissa sarebbe scoppiata tra ragazzi di Ercolano e di Portici, comune confinante, a causa di un'auto parcheggiata in doppia fila. Un residente della zona ha ripreso la scena con il cellulare e ha postato il video sui social scatenando reazioni indignate di tantissime persone che si trovavano in casa per le restrizioni del lockdown. Sull'accaduto indagano i carabinieri. 

Ma quello di piazza Trieste e Trento non è stato l'unico episodio di violenza di ieri in città, poco prima un'altra rissa è stata segnalata in Corso Italia, non lontano dalla piazza, dove è intervenuta la Polizia Municipale.

Il sindaco: “Quattro idioti hanno rovinato la magia del Natale"

"È una vergogna, quattro idioti hanno rovinato la magia del Natale. Noi acquisiremo le immagini, li rintracceremo e li puniremo. Quello che è accaduto non può rimanere senza colpevoli. I protagonisti di quelle scene di inaudita brutalità e violenza non sono bravi ragazzi, ma criminali che non possono farla franca", ha affermato il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, commentando l'accaduto. "Quelle scene sono l'immagine più lontana da quelle che vorremmo rappresentassero Ercolano - prosegue il primo cittadino - In una città che si lascia alle spalle un passato di malavita organizzata, non possiamo consentire a dei criminali di rovinare l'immagine della nostra Ercolano. Confido nell'operato delle forze dell'ordine per individuare i protagonisti di questo gravissimo atto di violenza. Da genitore non vi nascondo il grandissimo dispiacere che ho provato. Proprio da genitore invito tutti noi ad una profonda riflessione. I ragazzi sono il nostro futuro, noi dobbiamo essere di esempio e sostenerli, ma abbiamo anche l'obbligo di educarli al rispetto delle regole e ad una sana convivenza" ha concluso Buonajuto.

Un fermo immagine tratto da un video di positanonews.it mostra la maxi rissa avvenuta tra ragazzi in pieno centro,con motorini che scorrazzano, traffico impazzito tra clacson e urla, la sera della Vigilia in pieno lockdown in piazza Trieste a Ercolano (Napoli), 24 dicembre 2020.
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Consigliere regionale di Europa Verde: "Troppa gente in giro"

"Una vicenda indegna, contro ogni principio natalizio e, soprattutto, contro ogni normativa anti-Covid. Come è possibile che, nonostante la zona rossa, ci fosse tutta quella gente in giro? Perché non c'erano forze dell'ordine in zona? Chiediamo che vengano assolutamente identificati e sanzionati i responsabili". È quanto afferma Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale campano di Europa Verde che ha ricevuto il video e, fa sapere, "diverse segnalazioni da parte dei cittadini di Ercolano sulla vicenda".

Il sacerdote Marco Ricci: "Siamo tutti colpevoli"

''Quello che è accaduto ieri è allucinante, lo abbiamo visto anche nei giorni scorsi a Roma e secondo me è la sintomatologia di una malattia in atto nella società; di chi è la colpa? Siamo tutti colpevoli". Così all'ANSA Marco Ricci, sacerdote nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, a Ercolano (Napoli). "E' il fallimento di un sistema educativo e anche io come sacerdote mi chiamo in causa. Non so che età abbiano questi ragazzi, ma non fa la differenza - aggiunge il prete -. Agli adolescenti oggi vengono detti troppi sì, gli adulti invece sono quegli adolescenti educati male in passato - spiega -. Ad Ercolano si dice spesso che la camorra è stata sconfitta. Probabilmente è vero, ma ciò che ancora rimane è una mentalità camorristica che è molto più pericolosa e che è presente in quelle persone protagoniste della rissa. Come sacerdote non posso che impegnarmi di più". 

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