I due sono gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente, aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose
Due persone sono finite in carcere e una ai domiciliari nel Napoletano con l'accusa di far parte di un'associazione specializzata nel traffico di droga. Si tratta di A. M., un 45enne di Melito di Napoli, E. B., 22enne di Melito di Napoli, e B. M., 33enne di Giugliano in Campania, destinatario della misura degli arresti domiciliari. I primi due, insieme ad altri soggetti in via di identificazione, sono gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente, aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose. Il terzo è indagato per detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di hashish.
Le indagini
Le indagini sono scaturite dalle dichiarazioni di due fratelli, indagati nello stesso procedimento, figli della compagna di un collaboratore di giustizia ex affiliato al clan Mallardo, supportate dalle attività di intercettazione telefoniche. Per gli inquirenti A. M., quale referente del clan "Amato - Pagano", aveva messo a punto un business capace di movimentare, nel periodo oggetto delle investigazioni, almeno 112 chili tra hashish e marijuana. In particolare, l'attività investigativa ha permesso di accertare che i fratelli, che all'interno del sodalizio erano incaricati di custodire la droga, ne avevano venduta una parte, senza l'autorizzazione del sodalizio, al 33enne, sparendo poi dalla circolazione. A seguito di ciò, E. B. aveva sequestrato per alcune ore un amico per farsi rivelare dove si fossero nascosti e deve quindi rispondere anche del reato di sequestro di persona.