L’uomo, 38 anni, era riuscito a far perdere le proprie tracce nel novembre del 2019 mentre si trovava nella sua abitazione in visita al figlio malato. Questa volta gli agenti della Penitenziaria, insospettiti dal suo atteggiamento, hanno scoperto nella sua cella una corda ricavata con delle lenzuola
Si stava organizzando per scappare di nuovo, N. R., il detenuto serbo di 38 anni con un fine pena nel 2038 che, approfittando di un permesso premio concesso per fare visita al figlio malato, il 16 novembre 2019 era riuscito a far perdere le tracce mentre si trovava nella sua abitazione, a Napoli. L’uomo, questa volta, la fuga la voleva mettere a segno dal carcere napoletano di Secondigliano, ma gli agenti della Penitenziaria hanno tempestivamente bloccato il tentativo. Insospettite dal suo atteggiamento mentre si trovava ai passeggi, le guardie hanno deciso di controllare la sua camera detentiva. Lì hanno trovato una corda, ricavata con delle lenzuola, che il detenuto, per sua stessa ammissione, avrebbe utilizzato poco dopo per scappare.
Il plauso dell’Uspp
"Un plauso va al Comandante e al personale di polizia Penitenziaria del C.P. di Secondigliano - commenta Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - per aver sventato l'ennesimo tentativo di evasione del pericoloso criminale, sottoposto, proprio per questo motivo, al regime di sorveglianza particolare previsto dall'art. 14 bis dell'ordinamento penitenziario. Esprimiamo il nostro vivo apprezzamento per l'operato del personale - conclude - perché, nonostante le pressioni e le tensioni del momento, data, tra l'altro, anche l'elevata e ormai cronica carenza di personale, riesce comunque, con elevato senso del dovere e profonda abnegazione, a mantenere alta l'attenzione e garantire l'ordine e la sicurezza interni”.