Il primo provvedimento è stato emesso nei confronti di un soggetto ritenuto mandante di un delitto avvenuto il 6 novembre del 2014. Il secondo è rivolto a tre individui gravemente indiziati di estorsione e tentata aggravate dal metodo mafioso
Dalle prime ore di questa mattina, la squadra mobile di Napoli ha compiuto una operazione di polizia giudiziaria nell'area flegrea. Gli uomini della polizia di Stato hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Il primo provvedimento è stato emesso nei confronti di un uomo ritenuto mandante di un omicidio di avvenuto il 6 novembre 2014. Il secondo, nei confronti di tre persone gravemente indiziate di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. I tre si sarebbero resi autori di due distinte vicende estorsive, entrambe finalizzate ad ottenere un ingiusto profitto sul ricavato di truffe on-line effettuate tramite giochi e scommesse.
L'agguato del 2014
Cercavano il fratello, coinvolto in un omicidio di camorra e per questo motivo ora sotto processo, ma i killer non riuscirono a trovarlo e alla fine portarono a termine la loro missione di morte uccidendo lui, un barbiere, che con la criminalità non aveva nulla a che fare e la cui colpa era avere un fratello affiliato al clan. La Squadra Mobile della Questura di Napoli ha arrestato stamattina colui che viene indicato dagli inquirenti della DDA (sostituti procuratori Francesco De Falco e Maria Sepe) il presunto mandante di quella vendetta trasversale, G.M., 41 anni, scattata il 6 novembre 2014, nel negozio della vittima. L'uomo è ritenuto un elemento di vertice del cosiddetto clan della "99" del Rione Traiano di Napoli, guidato dal cognato, A. S. L'omicidio avvenne nell'ambito dello scontro armato tra il gruppo camorristico dei Sorianiello e il clan Tommaselli, in guerra per il predominio dell'area flegrea.
Gli episodi di estorsione
Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dall'ex direttore dello Sco Alfredo Fabbrocini, hanno anche notificato altre misure cautelari emesse dal gip anche queste su richiesta della Procura Antimafia partenopea, nei confronti di Y.A., 28 anni, L.M., 31 anni, e E..D.C., 35 anni, tutti pregiudicati e gravemente indiziati di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. Due, gli episodi estorsivi documentati dagli investigatori della Polizia di Stato. Il primo, che risale allo scorso gennaio, vede coinvolti il 28enne, il 35enne e una terza persona: dopo aver messo a segno una truffa telematica (attraverso giochi e scommesse on-line), questa terza persona si sarebbe rifiutata di versare la parte del bottino pattuita al suo complice, il 35enne. Quest'ultimo, per farsi dare i soldi (500 euro) si è rivolto al 28enne, ritenuto un soggetto di una certa caratura criminale. Un intervento risolutore, tanto è vero che il complice alla fine viene costretto a versare il denaro. Il 28enne, però, allettato dalle opportunità di guadagno decide di imporre il "pizzo" anche al 35enne. Diecimila euro per consentirgli di continuare a mettere a segno le sue truffe on-line. Una richiesta "formalizzata" attraverso il 31enne anche con minacce e percosse.