Napoli, rapinatore 17enne ucciso: indagato l'agente che ha sparato

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Il polziotto è stato ascoltato oggi in Procura. Gli accertamenti sulla vicenda sono ancora in corso

È stato iscritto nel registro degli indagati della Procura l'agente della Squadra Mobile della Questura di Napoli (interrogato oggi in procura) che nelle prime ore dello scorso 4 ottobre ha sparato con la sua pistola d'ordinanza contro una coppia di giovani in sella a uno scooter rubato, uccidendo un 17enne che avrebbe compiuto 18 anni il prossimo dicembre e che stava rapinando tre ragazzi che erano a bordo di una Mercedes insieme con un 18enne, Ciro De Tommaso, figlio del collaboratore di giustizia "Genny la carogna". Secondo quanto si è appreso, la vittima sarebbe stata armasta di una pistola a salve, forse modificata per sparare. All'agente viene contestato l'eccesso colposo di legittima difesa: si tratta di un atto dovuto in vista dell'esame autoptico sulla salma della giovane vittima. Un esame irripetibile al quale il poliziotto potrà ora far assistere un consulente.

Le indagini

L'informativa della scientifica e l'esame di eventuali immagini di videosorveglianza in zona potrebbe dare un contributo importante alle indagini. Fondamentale anche l'esito dell'autopsia che sarà disposta dal pm.

La situazione del figlio di "Genny a' carogna"

Oltre alla pistola "scenica", priva del tappo rosso di riconoscimento, avevano anche a disposizione un coltello, trovato addosso al figlio di "Genny a' carogna", 18 anni lo scorso luglio: aveva un coltello lungo 18 centimetri, con una lama da 7 centimetri. Lui e la vittima, entrambi con il casco integrale in testa e in sella a uno scooter rubato all'inizio di settembre, con una pistola scenica puntata al volto di uno dei tre ragazzi che erano a bordo di una Mercedes, si erano appena impossessati di 100 euro, di tre Iphone e anche di un borsello, appartenente a un quarto giovane, in quel momento non presente, contenente i suoi effetti personali e le chiavi di una costosa Porsche Cayenne. Sul cellulare di De Tommaso, inoltre, sono state trovate foto di armi e di denaro che, per gli inquirenti, potrebbero rappresentare la testimonianza della sua attitudine a delinquere. A Ciro De Tommaso gli inquirenti della Procura di Napoli contestano, tra l'altro, la rapina aggravata e la ricettazione dello scooter. A suo carico ci sono gravi indizi di colpevolezza: le testimonianze delle tre vittime della rapina, la refurtiva, le armi e anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona di via Duomo (luogo della rapina e della tragedia). L'udienza di convalida dell'arresto in carcere del figlio di "Genny a' carogna", davanti al gip di Napoli Gabriella Bonavolontà, è fissata per domani.

I genitori chiedono chiarezza

Intanto, i genitori del minorenne chiedono giustizia, verità e chiarezza su quanto accaduto. La vicenda è al vaglio della magistratura che sta cercando di fare luce su quanto accaduto in quei drammatici momenti nella notte tra sabato e domenica. Anche oggi a Forcella, al centro della città, è un via vai di amici e parenti davanti alla abitazione della famiglia.

Le parole di Luigi de Magistris

"Togliere i ragazzi alle famiglie criminali come regola di carattere generale è l'ammissione di sconfitta di una società e di uno Stato. In alcuni casi particolari lo si è fatto anche a Napoli ma io sono perché si mettano in campo attività di recupero forti sui territori". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio24, rispetto alla morte di un 17enne, nella notte tra sabato e domenica, a seguito dell'intervento delle forze di polizia per sventare un tentativo di rapina. Il sindaco ha aggiunto: ''Napoli ha dimostrato in questi anni di aver sottratto molta manovalanza familiare in contesti mafiosi in cui prima non si ipotizzava nemmeno astrattamente di poter raggiungere questo obiettivo''.

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