"Mio fratello - ha affermato - era nei vicoli Torre Annunziata, ma anche nei palazzi del potere e lui lo scriveva"
"Perdere un fratello è terribile, perderlo così anche peggio. Ci penso sempre". Sono le parole di Paolo Siani, parlamentare del Pd, parla del fratello Giancarlo, cronista de Il Mattino, ucciso dalla camorra 35 anni fa.
Le dichiarazioni
"Mio fratello - ha affermato alla presentazione del libro "La stampa addosso", di Armando D'Alterio, il magistrato del delitto Siani, che racconta la vicenda - guardava il male negli occhi, era nei vicoli Torre Annunziata, ma anche nei palazzi del potere e lui lo scriveva. Ho letto questo libro che per me è necessario e che serve a tutti no. Armando fa una operazione di racconto degli Anni '80". Infine: "Erano anni difficili in cui Giancarlo, giovane ragazzo, aveva appena iniziato a fare quel mestiere, nonostante avesse scritto 1000 articoli".
De Raho: "Senza saperlo ha insegnato a tutti il giornalismo"
"Giancarlo è un giornalista che ha portato avanti una scuola, senza saperlo ha insegnato a tutti come si fa il giornalismo". Lo ha detto Federico Cafiero De Raho, procuratore nazione Antimafia e Antiterrorismo. "Si muoveva in una realtà quella di Torre Annunziata e i territori limitrofi, che era totalmente sottomessa alla violenza dei Gionta, Bardellino, Alfiero e Nuvoletta ed è proprio in quest'ambiente che matura il suo omicidio".
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