L'uomo fu ucciso il 9 aprile 2019 in una faida tra clan mentre stava accompagnando in auto a scuola il nipotino di 3 anni. Secondo le accuse i killer sapevano che c'era anche il bambino, ma continuarono a sparare
Si è chiuso con sette ergastoli e una condanna a 14 anni di reclusione il processo, con rito abbreviato, sull'omicidio di Luigi Mignano, avvenuto il 9 aprile del 2019 dinanzi ad una scuola per l'infanzia di San Giovanni a Teduccio, quartiere alla periferia est di Napoli. Mignano fu ucciso in una faida tra clan mentre stava accompagnando in auto a scuola il nipotino di 3 anni. Secondo le accuse i killer sapevano che c'era anche il bambino, ma continuarono a sparare.
Le condanne
Le condanne riguardano esponenti del clan D'Amico (gruppo dei Mazzarella) che con quel delitto vollero colpire i rivali Rinaldi: Mignano era il cognato del ras, detenuto, Ciro Rinaldi, detto 'mauè'. Carcere a vita per il ras Umberto Luongo (braccio destro di Umberto D'Amico e promosso a referente del clan nel comune di San Giorgio a Cremano), Ciro Rosario Terracciano, Salvatore Autiero, Pasquale Ariosto, Gennaro Improta, Giovanni Salomone e Giovanni Musella. Inflitti, invece, 14 anni al boss Umberto D'Amico al quale sono state riconosciute le attenuanti previste per i collaboratori di giustizia.