Due fermi nel Salernitano per il tentato omicidio di un imprenditore

Campania

La vittima, di Angri, è stata ferita in un agguato a colpi di pistola lunedì scorso 25 maggio. Contestata ai due presunti responsabili l’aggravante di aver agito con metodo mafioso

Due uomini di 34 e 28 anni, A. M. e N. L., sono stati fermati nel Salernitano perché sospettati del tentato omicidio di D. C., imprenditore di Angri (Salerno), ferito in un agguato lunedì scorso 25 maggio. Il provvedimento di fermo d'indiziato di delitto è stato emesso dalla Dda di Salerno. I due, entrambi di Pagani e già noti alle forze dell'ordine, sono accusati di tentato omicidio in concorso, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, con l'aggravante di aver agito con metodo mafioso.

L'agguato

A quanto accertato nelle indagini dei carabinieri, la sera del 25 maggio i due, in sella ad una moto di grossa cilindrata, hanno atteso, inseguito e affiancato la Fiat 500 X dell'imprenditore. Dopo averlo raggiunto, hanno esploso contro di lui almeno tre colpi d'arma da fuoco con una pistola 357 Magnum. Per gli inquirenti l'intento era di uccidere il 41enne, raggiunto dai colpi all'avambraccio sinistro, alla spalla sinistra in prossimità dell'articolazione scapolo-omerale e alla zona posteriore della coscia sinistra. La vittima, accortasi di quanto stava accadendo, è riuscita a schiacciare la moto in corsa contro il guardrail, facendo cadere i due attentatori che, nonostante fossero feriti, sono riusciti a scappare a piedi. Il 41enne, soccorso, è stato portato all'ospedale San Paolo di Napoli dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico e giudicato guaribile in 30 giorni. Il movente del tentativo di omicidio, secondo gli investigatori, "è da individuarsi in un tentativo di estorsione - di ingente valore economico - in atto, ai danni dell'imprenditore, in un quadro di interessi tra contesti associativi di matrice camorristica". 

I due fermi

I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti in due momenti distinti. A. M., raggiunto a Pagani, è stato portato nel carcere di Salerno lo scorso 30 maggio. Il giorno seguente, in seguito ad assidue ricerche, è stato fermato anche il complice, che presentava gravi lesioni agli arti superiori ed inferiori compatibili con la ricostruzione dei fatti. L’uomo è stato portato nell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno dove è tuttora piantonato, in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico.

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