Il presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio: "Decisione sofferta, ma motivata alla luce delle disposizioni del decreto". Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: "Non c'è coprifuoco, ma regole vanno rispettate". Denunciati 7 titolari di attività a Pozzuoli
A causa dell'emergenza del Coronavirus, da questa mattina, è chiuso l'accesso al Gran Cono del Vesuvio. "In ottemperanza all'ultimo decreto coronavirus abbiamo provveduto alla chiusura del Cratere del Vesuvio - dice il presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo -. È stata una decisione sofferta ma motivata alla luce delle disposizioni del decreto in rapporto alle peculiarità del sito e sopratutto agli ingenti flussi turistici che abbiamo in questo periodo dell'anno. Inoltre, stiamo prendendo tutte le precauzioni necessarie anche per la nostra sede. Spero fortemente che la situazione si risolva al più presto e si possa tornare alla normalità. Sono sicuro che con l'impegno di tutti riusciremo a rialzarci e superare questo momento di difficoltà perché #noisiamoilvesuvio". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - SCAVI DI POMPEI CHIUSI)
Decisione valida fino al 3 aprile
La decisione sarà valida fino al 3 aprile "salvo, ovviamente, nuovi decreti o disposizioni diverse delle istituzioni preposte" continua Casillo. Intanto, restano chiusi i cancelli al Parco archeologico di Ercolano e al Museo archeologico virtuale nell'area mercatale.
De Magistris: “Non c’è coprifuoco, ma regole vanno rispettate”
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, interpellato dall’Ansa in merito alle disposizioni contenute nel decreto varato dal Governo la notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo, ha dichiarato: "Non c'è il coprifuoco ma le regole vanno rispettate perché adesso la priorità è ridurre al minimo i rischi di contagio". Il primo cittadino ha sottolineato che "se oggi rispettiamo alcune regole nel miglior modo possibile, ridurremo i tempi necessari per poter ripristinare la vita ordinaria che tutti non vediamo l'ora torni". Infine, un appello rivolto ai cittadini: "Lavorate nelle condizioni di normalità con le precauzioni imposte così come noi stiamo lavorando affinché tutti i servizi ordinari siano garantiti".
Divieti violati in attività commerciali a Pozzuoli: 7 denunce
Sette titolari di attività commerciali di Pozzuoli sono stati denunciati per violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero inosservanza dei provvedimenti di autorità: in questo caso, le misure di emergenza sanitaria previste dal decreto sull’emergenza coronavirus. I controlli, sulla base del decreto, sono stati effettuati nel weekend tra pub, bar e ristoranti dagli agenti della polizia municipale. I locali non sono stati sottoposti a chiusura, ma nel caso di reiterazione scatteranno provvedimenti più restrittivi.
Rave party a Pozzuoli: indagini in corso
Sempre a Pozzuoli un'indagine è stata avviata dal Comune, in sinergia con le forze di polizia, per identificare organizzatori e partecipanti a un rave party che si è tenuto nel week end sul litorale flegreo, ad Arco Felice, sull'arenile delle 'Monachelle'. "Qualcuno ha ben pensato, in piena emergenza sanitaria e con divieti di assembramento - ha detto il sindaco, Vincenzo Figliolia -, di organizzare un rave party, in un'area del resto interdetta da due diverse mie ordinanze perché pericolosa, a causa di una gestione fallimentare da parte del Comune di Napoli. Sui social foto e video di questi irresponsabili sono ben visibili". Il sindaco è deciso a far scattare le denunce. "Qui si sta andando oltre ogni misura e mettendo a rischio la salute di un'intera comunità. Attenetevi soltanto alle disposizioni date dalle Autorità e state a casa. Uscite soltanto se indispensabile", ha concluso ancora Figliolia.