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Caserta, 17 misure cautelari per corruzione, truffa e ricettazione ai danni del Ssn

Campania

Si tratta di imprenditori, medici e dipendenti Asl del Casertano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla ricettazione, alla corruzione e alla truffa aggravata 

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I carabinieri del Nas di Caserta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 17 persone. Si tratta di imprenditori, medici e dipendenti Asl del Casertano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla ricettazione, alla corruzione e alla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Quattordici le misure restrittive, cinque in carcere e nove ai domiciliari. Tra gli arrestati, figurano l'imprenditore Pasquale Corvino, già coinvolto in un'inchiesta per voto di scambio politico mafioso in relazione alle elezioni regionali del 2015, e il titolare di un grosso centro odontoiatrico e di una nota emittente televisiva campana. Per tre medici è stato invece disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l'interdizione della professione medica.
Il procuratore Maria Antonietta Troncone ha reso noto che tra le persone indagate c'è anche la sorella di Pasquale Corvino, Maddalena, ex vice sindaco ed ex assessore alla Pubblica Istruzione di Caserta. 

Ricette e certificati medici falsi

Secondo la procura di Santa Maria Capua a Vetere, per ottenere rimborsi dall'Asl gli indagati utilizzavano ricette e certificati medici falsificati, tra i quali anche attestati per l'attività sportiva dei bambini, che così venivano esposti a rischi, anche gravi, per la propria salute. Ai piccoli veniva infatti consentita la pratica sportiva senza neppure un controllo cardiaco attraverso un semplice elettrocardiogramma.
Dall'attività investigativa è inoltre emerso che interi ricettari sono stati rubati dall'Asl Napoli 2, con le richieste di farmaci che venivano poi intestate a ignari pazienti. 

L'indagine

A dare il via alle indagini del Nas, è stata una segnalazione del direttore generale dell'Asl di Caserta riguardante una spesa farmaceutica anomala generata da un medico di base di Castel Volturno, che risultava quasi cinque volte superiore alla media nazionale: 808 euro a paziente rispetto a 167 euro. I militari hanno fatto anche luce su una commercializzazione illecita verso paesi extraeuropei: le fustelle dei farmaci venivano apposte su false ricette in modo da ottenere il rimborso dal Ssn. Durante le attività investigative sono state acquisite ed esaminate oltre 200mila ricette, valutati migliaia di documenti e ascoltati oltre 300 assistiti.