A Pozzuoli e Bacoli le lezioni riprenderanno giovedì 5 marzo, a Quarto si tornerà tra i banchi già mercoledì 4 marzo. Sospese anche tutte le attività che prevedono aggregazioni per le strade o in luoghi chiusi e le attività sportive
Scuole chiuse nel Napoletano. A Pozzuoli, Bacoli e Quarto, i rispetti sindaci hanno prorogato il provvedimento per motivi precauzionali. A Pozzuoli e Bacoli le lezioni riprenderanno giovedì 5 marzo, a Quarto si tornerà tra i banchi già mercoledì 4 marzo. Sospese anche tutte le attività che prevedono aggregazioni per le strade o in luoghi chiusi e le attività sportive. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)
Le dichiarazioni del sindaco di Pozzuoli
"Si tratta di precauzioni messe in campo per rassicurare la cittadinanza", ha detto Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli, che ricorda "a tutti i cittadini e agli studenti, compresi gli studenti fuori sede, provenienti o già rientrati da un'area interessata dal contagio del virus a comunicare il rientro al proprio medico di famiglia, al fine di ridurre l'eventuale rischio di contagio e consentire un costante monitoraggio al fine di successivi provvedimenti". A Quarto sospesi da oggi fino a mercoledì anche i mercati di tutte le tipologie al fine di consentire la pulizia e la sanificazione delle aree a ciò adibite. Infine, scuole chiuse anche a Cesa, in provincia di Caserta.
de Magistris: "Scuole aperte come da protocollo a Napoli"
Dopo la chiusura dei giorni scorsi per permettere lavori straordinari di igienizzazione, oggi sono regolarmente aperte le scuole nel comune di Napoli. Come ha riferito il sindaco Luigi de Magistris in un post su Facebook, "secondo i protocolli nazionali e i protocolli scientifici consultati, la situazione al momento non è tale da spingerci ad attuare misure più drastiche, questo sia perché fortunatamente allo stato non ci sono casi gravi e sia perché i casi registrati non sono autoctoni ma circoscritti, legati a persone infette provenienti dalle zone rosse. Chiudere le scuole - ha aggiunto de Magistris - al momento può voler dire chiuderle fino alla fine dell'anno scolastico. Non solo, vorrebbe dire chiudere anche le metropolitane, gli uffici pubblici e privati, i locali, i cinema, i teatri e vietare qualsiasi mobilità. La paura offusca la ragione. Bisogna mantenere la lucidità, agendo comunque con il massimo scrupolo", ha concluso il sindaco partenopeo.