Pozzuoli, minacce con mazza da baseball per estorcere pizzo: 3 arresti

Campania
Foto di archivio (Getty Images)

A denunciare l’episodio sono stati padre e figlio, titolari di un autolavaggio, finiti da un anno nel mirino dei membri del clan Longobardi-Beneduce. Diversi gli episodi delittuosi emersi durante le indagini condotte dai carabinieri 

Dallo scorso febbraio, padre e figlio, titolari di un autolavaggio di Pozzuoli, erano finiti nel mirino dei membri del clan Longobardi-Beneduce, che richiedevano loro in modo pressante il pagamento di ingenti quantità di denaro, giungendo, a ottobre, anche a minacciare i due in pubblico con una mazza da baseball. Ed è stato proprio questo l’episodio che ha spinto le due vittime a sporgere denuncia, dando così il via alle indagini dei carabinieri, che oggi hanno portato all’arresto di tre persone, gravemente indiziate in concorso dei reati di rapina e tentata estorsione commessa con l'aggravante delle finalità mafiose.

Gli arresti

Sono numerosi gli episodi delittuosi, messi in atto dai tre membri del clan negli ultimi mesi, emersi durante l’attività investigativa condotta dai militari del’Arma e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. Il provvedimento emesso dal gip è stato notificato a F.C e G.I., entrambi in carcere per le estorsioni al mercato ittico flegreo, e a P.D.I, elemento di spicco della criminalità flegrea, trasferito nella casa circondariale di Napoli-Secondigliano. Quest'ultimo lo scorso anno rimase ferito a una gamba in uno scontro tra bande rivali per il controllo e la gestione dei parcheggi abusivi nei pressi delle discoteche della zona.

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