Gli arrestati sono due presunti fiancheggiatori del clan De Luca Bossa. L’accusa è di concorso in usura aggravata ed estorsione aggravata dal metodo mafioso
Due uomini sono stati arrestati nel Napoletano con l’accusa di concorso in usura aggravata ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. I due, secondo gli inquirenti, imponevano tassi usurari fino al 720%. A eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea, i carabinieri della tenenza di Cercola.
Le accuse
Gli arrestati sono due presunti fiancheggiatori del clan De Luca Bossa, che avrebbero prestato denaro a tassi usurari annuali compresi tra il 50 e il 720% ai danni di alcuni commercianti. Il denaro veniva poi estorto minacciando le vittime di morte e avvalendosi della forza intimidatrice del clan. Uno dei due arrestati è stato condotto al carcere di Secondigliano, l'altro è attualmente piantonato in un ospedale napoletano dove era già ricoverato.