Violenza sulle donne, mamma di Tiziana Cantone: “È stata abbandonata”
CampaniaLa madre della la ragazza che si è suicidata nel 2016 dopo l'enorme diffusione di un suo video intimo ha parlato a margine dell'inaugurazione di una panchina rossa in Piazzetta Augusteo a Napoli dedicata alla figlia
A margine dell'inaugurazione di una panchina rossa in Piazzetta Augusteo a Napoli in memoria di Tiziana Cantone, la ragazza che si è suicidata nel 2016 dopo l'enorme diffusione di un suo video intimo, la madre, Maria Teresa Giglio, ha parlato della vicenda della figlia, a suo dire "abbandonata nell'indifferenza" della città. "Tiziana era una ragazza come tante, che viveva la sua vita intima in modo normale. Le perversioni non le appartenevano, lo dico qui, in uno dei luoghi della Napoli bene, dove ci sono i veri pervertiti che si devono vergognare. Lei non ha mai fatto del male a nessuno ed è stata lapidata mediaticamente e abbandonata nell'indifferenza e nell'omertà di tanti. Parlo - ha aggiunto la mamma della ragazza - delle persone che la conoscevano bene. Sono rimasta molto colpita dall'indifferenza della città di Napoli che lei amava molto. Ora Tiziana ha smesso di essere invisibile ed è riconosciuta per quello che era in realtà, una ragazza meravigliosa, molto dolce ed empatica".
La battaglia contro la diffusione dei video
La signora Giglio sottolinea il lavoro che sta svolgendo contro la diffusione di quei video: "Ancora oggi c'è chi li posta - ha affermato - e i miei legali stanno lavorando. Tiziana rivive anche attraverso questa lotta che ha iniziato lei contro i colossi del web, società che guadagnano milioni sulla nostra pelle, che hanno nelle mani tutti i nostri dati sensibili. È stato già condannato Facebook e ora la sua voce sono io, anche se l'hanno uccisa nell'anima fino ad ucciderla nel corpo perché non reggeva più quella gogna mediatica, fatta di merchandising, meme, parodie, su di lei si è fatto un commercio senza limiti. Ora grazie a questo team legale stiamo applicando un metodo per cancellare i contenuti illeciti. Ci hanno fatto credere che non c'era modo di rimuovere dal web quei contenuti, soprattutto su noi donne che siamo sempre vittime dello stigma di una cultura sessista e retrograda. Il modo c'è grazie alle leggi che ci sono negli Usa sul Millennium Digital Copyright, siamo riusciti a individuare tutti i server che detengono questi video e quelli che contengono contenuti pedopornografici e si provvederà a punire queste belve", ha dichiarato.
L'appello della madre di Tiziana Cantone
La donna ha parlato seduta sulla panchina rossa dedicata alla memoria di Tiziana, con alle spalle un gruppo di giovani ragazze delle scuole napoletane: "A loro e a tutte le donne - ha affermato - dico che dobbiamo continuare a combattere contro questa cultura anche se è difficile sradicarla, non dobbiamo più vergognarci".