Napoli, blitz contro la camorra: 19 arresti nel Rione Sanità. VIDEO
CampaniaGli investigatori hanno ricostruito il sistema di estorsioni imposto ai commercianti e agli imprenditori del quartiere. Tra le persone fermate figura anche il presunto capo del clan della cosiddetta zona dei 'Miracoli', Ciro Mauro, 67enne detto ''o milionario'
Da mille a 20mila euro, era questo il tariffario del pizzo che veniva imposto dal clan Mauro a commercianti e piccoli imprenditori nel Rione Sanità di Napoli. È quanto ricostruito dall'indagine dei carabinieri di Napoli che, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, nella mattina di oggi hanno eseguito 19 misure cautelari, 18 in carcere e una ai domiciliari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti affiliati alla camorra. I reati, contestati a vario titolo, sono associazione a delinquere di stampo camorristico, associazione dedita al traffico di droga ed estorsioni, aggravate dal metodo e dalla finalità mafiosa. (VIDEO)
Fermato anche il presunto capo del clan
Tra i destinatari figura anche il presunto capo del clan della cosiddetta zona dei 'Miracoli', Ciro Mauro, 67enne detto ''o milionario'. Gli investigatori hanno ricostruito le alleanze, le contrapposizioni degli ultimi anni e il clima di omertà che regnava nell'antico rione napoletano. Per paura delle ritorsioni, imprenditori e commercianti non denunciavano le estorsioni, tentate e consumate, che subivano.
Le intercettazioni
In una intercettazione agli atti, captata nell'abitazione del boss Ciro Mauro, si sentono gli indagati mentre cercano, senza riuscirci, di imporre il "pizzo" al titolare di un'azienda: "Siamo andati da Sasà... l'azienda non sta lavorando, comunque gli abbiamo detto che non vogliamo sapere niente e di non andare sopra da Ciruzzo come ha fatto l'altra volta perché poi facciamo le tarantelle". Nei confronti di un imprenditore che si occupava di intermediazione nel settore dell'arredo, la richiesta di pizzo si aggirava intorno ad alcune decine di migliaia di euro.
"Nessuno ti può aiutare"
A quanto accertato, una delle vittime è stata aggredita a colpi di casco dopo essere stata sorpresa in strada all'alba. Il clan gli aveva chiesto inizialmente 20mila euro. L'uomo viene obbligato da due sgherri ad andare dal boss ("devi venire sopra, ti vuole lo zio Ciro", gli dicono). A casa del capoclan all'uomo viene detto: "ringrazia a me (riferendosi a uno degli arrestati) che sei ancora vivo e non morto, ci devi portare 20mila euro, poi, dopo la consegna ti spiegherò il motivo di quella richiesta... non chiedere aiuto a nessuno perché nessuno ti può aiutare". La cifra viene poi dimezzata e l'uomo ne versa solo mille, in acconto, con la promessa di versare entro pochi giorni i restanti 9mila.
I clan del Rione Sanità
I carabinieri hanno documentato anche numerose "stese" (raid intimidatori con colpi di pistola sparati in strada) che hanno caratterizzato i momenti di maggiore fibrillazione con gli altri clan del territorio con i quali i rapporti erano altalenanti (Sequino, Vastarelle, Savarese, Esposito-Genidoni). In sostanza, però, nell'ultimo periodo era proprio il clan Mauro a gestire gli affari illeciti (tra i quali figura anche lo spaccio delle sostanze stupefacenti) nel Rione Sanità, visto che il clan Vastarella è stato sgominato dalle forze dell'ordine e dalla magistratura nel 2018, mentre i Sequino, tra il 2018-2019.