Violenza in ospedale a Napoli: sfonda la porta del pronto soccorso

Campania
L'ospedale Santobono di Napoli

È accaduto nella tarda serata di ieri nel nosocomio pediatrico Santobono. Il responsabile del gesto è un uomo che si rifiutava di attendere il proprio turno: una bimba ha rischiato di essere colpita  

Un episodio di violenza si è consumato ieri sera, intorno alle 23, presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, all’interno del pronto soccorso. Un uomo, che si rifiutava di attendere il proprio turno secondo l'ordine prestabilito dalla triage, ha sfondato la porta della struttura. Dall'altra parte, però, c'era una bambina che ha rischiato di essere colpita. A quel punto, il personale sanitario presente nell'edificio ha contattato la polizia.

La vicenda

Stando al resoconto dei medici del nosocomio, verso le ore 23 di ieri è stato portato in pronto soccorso un neonato di 15 giorni per problemi respiratori. Il bimbo era accompagnato dai genitori e dai nonni. Essendo buoni i parametri, gli è stato assegnato un codice verde. La famiglia, a quel punto, si è messa in attesa insieme agli altri dieci degenti. I parenti del bambino hanno iniziato a protestare perché non volevano attendere il loro turno e allora l'infermiera ha fatto entrare nell'area post triage il bimbo con la nonna. Nel frattempo, sono subentrati dei codici gialli, tra cui alcuni piccoli con convulsioni e ipertermia severa, i quali hanno avuto la precedenza. A quel punto la nonna del bimbo in codice verde, non accettando di essere scavalcata, ha chiamato il padre del bambino istigandolo a reagire. L'uomo ha iniziato a urlare e ha sfondato la porta. Solo per un caso fortuito non è stata colpita un'altra bambina, che si trovava all'interno dell'area per la valutazione.

L'indignazione dell'ospedale pediatrico

I vertici dell'ospedale pediatrico commentano: "Siamo indignati per l'ennesima aggressione con atti vandalici verificatasi al pronto soccorso del Santobono. Sono sempre i familiari di pazienti con patologie spesso inappropriate per il pronto soccorso che si rendono responsabili di questi episodi. Oltre che intensificare i controlli e la sicurezza, chiederemo un tavolo con Asl ed altre aziende affinché si faccia rete e si possa evitare l'iperafflusso all'ospedale Santobono istituendo anche il servizio di guardia medica per i codici bianchi". I medici chiedono anche che ai pediatri di base vengano forniti di apparecchiature per poter diagnosticare i codici bianchi, un'idea lanciata nei giorni scorsi dal ministro per la salute Roberto Speranza per i medici di base e che potrebbe essere allargata anche ai pediatri.

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