Castel Volturno, pagavano il clan dei Casalesi per poter spacciare: 10 arresti

Campania
Foto di archivio (Getty)

Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, il gruppo, accusato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio con l'aggravante mafiosa, versava ogni settimana circa 300 euro per poter vendere cocaina sul litorale Domizio 

Spacciavano cocaina a Castel Volturno (Caserta) con l'autorizzazione del clan dei Casalesi al quale pagavano ogni settimana circa 300 euro. Questo quanto emerso dalle indagini della Dda di Napoli e dei carabinieri che hanno portato all'arresto di 10 persone, otto in carcere e due ai domiciliari, ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio con l'aggravante mafiosa. Per un altro indagato, invece, è stato disposto il divieto di dimora.

Le indagini

Tra gli arrestati figurano i membri di uno stesso gruppo familiare: i coniugi di 58 e 54 anni A. S. e M. S., la figlia 32enne E. S. e il marito di quest'ultima G. P., di 36 anni. Le indagini sono partite nel 2017 grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia con un passato nella fazione del clan dei Casalesi facente capo a Francesco Bidognetti. I pentiti hanno raccontato di aver ricevuto per anni, sia dal gruppo sgominato che da quello che fa capo al 43enne L. M., entrambi dediti allo spaccio di cocaina sul litorale Domizio, una sorta di tangente per poter vendere la droga. Gli inquirenti hanno intercettato per oltre un anno gli indagati i quali usavano termini criptici per definire lo stupefacente, come "bisacca", "macchine", oppure dicevano "la bambina è ok" per dire che la fornitura era pronta.

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