Napoli, 2 'stese' di camorra in una sola notte: “Siete topi di fogna”

Campania
Foto di archivio

Dure le parole del presidente della Municipalità, Ivo Poggiani, che invita il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a fare “meno selfie e più lotta alla camorra”

Sono due le 'stese' di camorra avvenute nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 luglio a Napoli. I raid, che la criminalità organizzata napoletana utilizza per sottolineare la propria presenza sul territorio, sono avvenuti in due diverse zone della città. Alla Sanità, davanti alla chiesa nella piazza dove fu ucciso per un'altra 'stesa' il giovane Genny Cesarano vittima innocente di camorra, sono stati trovati due bossoli, mentre in piazza Materdei ne sono stati trovati altri otto. Tutti i bossoli sono calibro 9 x 21, su entrambi i fatti indaga la polizia. Non si esclude che possa trattarsi della stessa banda ad essere entrata in azione: i due posti non sono lontani l'uno dall'altro.

Poggiani: “Meno selfie e più lotta alla camorra”

"Sul territorio è stato fatto un buon lavoro da parte delle forze dell'ordine ma adesso è importante presidiare quanto sottratto ai clan di camorra. Il pericolo è che altri gruppi criminali provenienti dai quartieri vicini possano cercare di prendere il posto di chi è stato allontanato. – ha detto il presidente della Municipalità, Ivo Poggiani, prima di aggiungere – A Salvini dico: meno selfie e più lotta alla camorra.  Ai criminali: siete topi di fogna e come topi di fogna uscite di notte, bardati, correte sui motorini perché avete paura della maggior parte della città che, come diceva De Crescenzo, è gente d'amore'".

Le parole del papà di Genny

"La camorra non spegnerà il faro che abbiamo acceso sul quartiere", a parlare è Antonio Cesarano, il padre di Genny, ucciso dalla camorra in piazza Sanità a Napoli, commentando la 'stesa' di questa notte. "Quanto successo apre in me una ferita mai rimarginata. Anche stanotte, come è successo quella maledetta notte del 6 settembre 2015 quando Genny fu colpito, la piazza era piena di ragazzi che sono scappati via al momento dell'arrivo dei motorini con le persone armate. Il quartiere ha trovato un momento di rivalsa che non può essere offuscato o fermato dai clan". Poche settimane fa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita al quartiere incontrò i giovani proprio nella chiesa davanti alla quale stamattina gli agenti della Scientifica contano i bossoli lasciati durante il raid. "La visita di Mattarella ci ha fatto onore dando credito al lavoro che tutti, parrocchia, Municipalità, associazioni ma soprattutto i giovani stanno effettuando sul quartiere. Ma resta lo sforzo istituzionale di mantenere le posizioni, cioè di non arretrare e vigilare sul quartiere. Qui abbiamo installato una rete di telecamere che spero mettano in condizione le forze dell'ordine di risalire agli autori della stesa", conclude Cesarano.

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