Caserta, arrestato imprenditore colluso con il clan dei Casalesi

Campania

Gli uomini della guardia di finanza di Roma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore 70enne di Villa Literno. È accusato di concorso esterno in organizzazione camorristica 

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I militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di finanza di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli-Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore di Villa Literno (Caserta), Michele Patrizio Sagliocchi, di 70 anni. Il capo d’imputazione nei suoi confronti è quello di concorso esterno nell'organizzazione camorristica dei Casalesi.

Le indagini

Le indagini, sviluppate anche sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di intercettazioni, hanno consentito di accertare come l'imprenditore, presente da anni nel settore immobiliare e del commercio dei carburanti, abbia contribuito al rafforzamento del clan dei Casalesi, in particolare della fazione di Michele Zagaria. L’organizzazione criminale riusciva ad ottenere immediata disponibilità di somme liquide senza passare per gli ordinari canali bancari tramite l'attività di 'monetizzazione' di assegni e cambiali, anche di provenienza estorsiva, consegnati a Sagliocchi da esponenti del clan (tra cui spiccano Carmine, Antonio e Pasquale Zagaria). Parallelamente, l'imprenditore otteneva dall'associazione camorristica, in modo continuativo, favori di vario genere: dal sostegno per il recupero dei crediti vantati (anche con modalità estorsive), agli interventi delle imprese di movimento terra della 'fazione Zagaria' nelle sue iniziative edilizie, ma anche la protezione da eventuali richieste illecite di altri gruppi criminali.

Il coinvolgimento nella realizzazione del parcheggio San Carlo

Nell'ambito della stessa inchiesta, il Gip ha riconosciuto in capo a Michele Patrizio Sagliocchi "la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza relativamente alla commissione di condotte corruttive, verificatesi in connessione con la realizzazione del parcheggio 'San Carlo' di Caserta". Infatti, secondo quanto emerso dalle indagini fin qui svolte, "l'imprenditore, amministratore di fatto delle società che si sono succedute nella costruzione del centralissimo parcheggio interrato su tre piani, avrebbe complessivamente corrisposto, a titolo corruttivo, 200mila euro in contanti a due architetti (direttori dei lavori, uno dei quali 'uomo di fiducia' della fazione camorristica Zagaria) e all'ex dirigente del settore urbanistico del Comune di Caserta, per agevolare il rilascio del permesso a costruire e degli altri atti connessi e susseguenti, nonché per evitare controlli sul cantiere da parte delle autorità preposte".

 

“Aggiornamento: con ordinanza del 19 luglio 2019, il Tribunale di Napoli ha annullato la misura cautelare applicata dal GIP a Michele Patrizio Sagliocchi e ne ha disposto l’immediata scarcerazione”.

 

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