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Muore bimba di otto mesi nel Salernitano, i genitori indagati per omicidio

Campania
Fiori bianchi all'esterno dell'abitazione dove viveva la bimba di otto mesi a Sant'Egidio del Monte Albino (ANSA)

La piccola è arrivata all'ospedale Umberto I, di Nocera Inferiore, intorno alle 3.30, già priva di vita. Sul corpo sono stati riscontrati lividi e lesioni. Per lunedì pomeriggio è stata disposta l'autopsia

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Sono indagati per omicidio i genitori della bimba di otto mesi morta, la scorsa notte, nel Salernitano. La bambina, residente con la famiglia a San Lorenzo a Sant'Egidio del Monte Albino (Salerno), è arrivata all'ospedale Umberto I, di Nocera Inferiore, intorno alle 3.30, già priva di vita. I medici del pronto soccorso hanno provato diverse manovre per rianimarla ma ogni tentativo è risultato vano. Da un primo esame risulta che la piccola avesse non soltanto dei lividi sul corpo ma anche delle lesioni. Per lunedì pomeriggio è stata disposta l'autopsia, affidata a Rosanna di Concilio e Giuseppe Consalvo (che hanno già effettuato l'esame esterno della salma della piccola), che servirà a chiarire anche l'origine di tali lesioni. L'iscrizione nel registro degli indagati dei genitori è un atto dovuto per poter effettuare esami specifici, in primis l'autopsia. 

Le indagini

Gli agenti della Squadra mobile di Salerno e del Commissariato di Nocera Inferiore, coordinati dal sostituto procuratore, Roberto Lenza, hanno ascoltato i genitori della piccola che, secondo quanto si è appreso, aveva un problema di salute agli arti superiori e per questo piangeva spesso. Il racconto dei genitori e gli esami che saranno effettuati sul corpo della piccola potranno chiarire cosa sia successo la scorsa notte. All'uscita della caserma della polizia a Nocera Inferiore l'avvocato dei genitori, Ilaria Ruocco, ha dichiarato: "Non c'è alcun provvedimento di fermo a loro carico. Mi hanno chiamato solo per alcune formalità di rito". Il legale ha definito "provati" i suoi assistiti. In particolar modo la mamma che ha avvertito un malore durante l'interrogatorio ed è stata soccorsa dal personale medico del 118. "Per adesso a carico dei genitori non c'è alcun provvedimento - ha concluso - sono stati chiamati qui solo per ricostruire i fatti". 

Le testimonianze dei vicini

Qualcuno ha messo sui gradini della casa dove viveva un mazzolino di fiori bianchi. Nel quartiere dove la piccola è cresciuta sono tutti sconvolti. E tutti, ammettono, sapevano. Sapevano e ora raccontano che il papà della bimba aveva un passato con problemi di tossicodipendenza, che aveva da poco lasciato una comunità e che aveva anche precedenti. Sapevano ancora, nel quartiere, almeno così raccontano, che la mamma della piccola veniva picchiata anche se lei non ha mai presentato nessuna denuncia. Le liti, certo, spesso i vicini le sentivano così come sentivano, altrettanto spesso, i bimbi piangere. La piccola aveva anche un fratellino, di circa due anni, ed ora tutti si chiedono quale sia il suo destino. Qualcuno prende il cellulare e mostra una foto della piccola: "Era una bambola" dice la vicina di casa. In un negozio poco distante ammettono: "Certo che sapevamo che la famiglia aveva problemi e lo sapeva anche il Comune ma nessuno avrebbe mai immaginato che si fosse arrivati a questo punto".

Il sindaco: "Famiglia attenzionata dai servizi sociali"

La famiglia della bimba era stata già "attenzionata dai servizi sociali", lo conferma all'Ansa il sindaco di Sant'Egidio Monte Albino, Nunzio Carpentieri. "I nostri servizi sociali avevano ricevuto alcune segnalazioni in merito alla famiglia della piccola e a quanto ci risulta avevano anche effettuato delle visite - riferisce il primo cittadino - sto per incontrare gli addetti dei servizi sociali per capire cosa è stato fatto e quali erano le problematiche. Di sicuro è un fatto sconvolgente ed è altrettanto certo che qualcosa non ha funzionato - conclude Carpentieri - ora cercherò di capire cosa. La famiglia della piccola viveva nel nostro comune da qualche anno, li ho sposati proprio io".

"Nessuno ha mai denunciato"

Il papà della piccola morta la scorsa notte nel Salernitano aveva lasciato poco tempo fa una comunità dove era in cura per problemi di tossicodipendenza e il Comune di Sant'Egidio, su disposizione della Procura di Nocera Inferiore, aveva attivato dai primi giorni di giugno un "monitoraggio" della famiglia per cercare di capire quale provvedimento dovesse essere messo in atto a tutela proprio dei bambini. "Il 15 giugno è arrivata una comunicazione ufficiale da parte della procura in merito all'attivazione di questo monitoraggio - spiega il sindaco - noi quindi seguivamo la famiglia, eravamo a conoscenza delle problematiche però c'è anche da dire che nessuno aveva mai presentato una denuncia ufficiale in merito a violenze, né la mamma dei bimbi né i familiari".