Napoli, chiede pizzo a imprenditore per acquisto terreno: preso boss

Campania
Foto di archivio

La vittima aveva comprato il lotto a inizio anni '90, ma poi Antonio Russo, ritenuto a capo dell'omonima famiglia camorrista, aveva preteso 5mila euro perché si trattava di terra che doveva appartenere alla sua famiglia

La squadra mobile di Napoli, coordinata dalla Dda, ha arrestato il boss Antonio Russo, ritenuto a capo dell'omonima famiglia camorrista, e altri due affiliati, Bernardo Murano e Antonio Sorrentino, a vario titolo accusati di estorsione aggravata da finalità mafiose. I tre si sarebbero fatti consegnare 5mila euro da un imprenditore, costretto a pagare il pizzo perché aveva acquistato un terreno in una zona del Nolano. 

L'estorsione

Il boss aveva accusato la vittima di essersi permessa di “acquistare la terra in questa zona, quella è la terra che deve appartenere alla mia famiglia". Inizialmente la somma richiesta ammontava a 20mila euro, ma fu poi ridotta a 5mila. La tangente venne consegnata a Murano, incaricato da Russo, pochi giorni dopo la richiesta, in una busta, nei pressi di un distributore di benzina della zona. Il terreno venne acquistato dall'imprenditore alla fine degli anni '90, a San Paolo Belsito (Napoli), nelle immediate vicinanze della residenza storica della famiglia camorristica dei Russo. 

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